MASSIMO GRAMELLINI VERSO ADDIO ALLA RAI E TRASLOCO A LA7

Massimo Gramellini dopo Fabio Fazio e Lucia Annunziata: un terzo dipendente Rai viene dato come “partente” dopo le nomine del Governo per il nuovo Cda di Roberto Sergio (ad) e Giampaolo Rossi (direttore generale). I rumors seguiti all’ultima puntata del programma “Le Parole” andato in onda sabato scorso vengono confermati oggi dalla testata “PrimaOnline”: «Di fronte a Discovery che allarga il suo campo strategico con l’arrivo della squadra di Fabio Fazio e con le risorse anche parte di Officina, anche Urbano Cairo cerca di rafforzare LA7 e Rcs MediaGroup stringendo i ranghi dei propri talenti. Così Massimo Gramellini firma di punta del Corriere, ha deciso di passare a LA7 e non proseguire con il suo programma in prima serata su Rai 3 ‘Le Parole’».



Secondo la redazione di PrimaOnline il contratto di Gramellini in Rai era scaduto ma era intenzione dell’ad Sergio – come da lui stesso confermato negli scorsi giorni – di rinnovarglielo rilanciando anche collocazione e ruolo. Eppure sembra non sia bastato per convincere l’editorialista fisso del Corriere della Sera – titolare dello spazio “Il caffè” in prima pagina ogni mattina – a rimanere in una Rai nello stesso periodo in cui Fazio e Annunziata hanno fatto “rumore” per le loro dimissioni dalla tv di Stato (il primo passato a Discovery con un contratto super, la seconda si dice – altri rumor – orientata alla candidatura per il Pd alle prossime Elezioni Europee).



GRAMELLINI TERZO “MARTIRE” DELLA SINISTRA DOPO FAZIO E ANNUNZIATA?

«Non ho ancora deciso», così avrebbe detto Gramellini a “La Repubblica” in merito alla notizia circolata oggi del suo addio in Rai e sopratutto del suo passaggio a La7 di Urbano Cairo, stesso patron del “Corriere della Sera”. Del resto andando a riprendere le parole utilizzate da Gramellini per chiudere l’ultima puntata de “Le Parole” sembra difficile scorgervi un desiderio di permanenza nella “nuova” Rai di Sergio e Rossi. «Questo programma è diventato una piccola parte della vostra vita – aveva detto Gramellini parlando direttamente con il pubblico a fine puntata – me ne accorgo quando incontro qualcuno di voi per strada. Non potrebbe esserci un complimento migliore per noi. Ma ‘pubblico’ significa anche servizio pubblico. Voglio ringraziare la Rai, tanto bistrattata. Al di là e al di sopra degli appetiti di potere di cui è oggetto fin dalla sua nascita, questa azienda è piena di lavoratori, tecnici, dirigenti straordinari. Ho avuto la fortuna di lavorare con molti di loro».



Ogni spettatore, pagando il canone, aveva poi concluso il giornalista ex “La Stampa” oggi al “CorSera”, «finanzia non solo la propria libertà di scelta, ma anche quella degli altri. Finanzia l’edicola in cui ognuno di noi può leggere il giornale che preferisce. Noi ambiamo ad essere uno di quei giornali. Non un’arena in cui ci si scontra violentemente. Assomigliamo più a un gruppo di amici che si ritrovano il sabato sera per raccontarsi la settimana, scambiarsi delle opinioni, farsi quattro risate e, se capita, un pianto. Prima di farne uno anche adesso salutiamoci con un sorriso. Buona estate». Che sia così Gramellini il terzo “martire” – secondo la lettura della sinistra mediatica in forte polemica contro le nomine del Governo Meloni – a lasciare la Rai dopo Fazio e Annunziata? Se così fosse, occorre ricordare per dovere di cronaca che la nuova amministrazione Rai aveva confermato tutti e tre i personaggi in questione: il primo era però in trattativa da mesi probabilmente con Discovery, la seconda ha deciso di abbandonare perché in forte contestazione contro il Governo e il terzo… occorre attendere per capire quale sarà la sua effettiva collocazione televisiva da settembre.