Massimo Gramellini è autore di un libro dedicato a suo figlio Tommaso, nato dalla sua relazione con Simona Sparaco. “Avevo una moglie da molti anni, facevo l’ospite in televisione […] ero figlio nel lavoro, ero figlio a casa”, ricorda il giornalista a Domenica in. “Mi ponevo di fronte alle persone come perenne figlio, ma volevo diventare padre”. Una paternità che ha in qualche modo alleviato il dolore della perdita di sua madre, che se ne è andata troppo presto, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. “Come era mia madre? Come la mia attuale moglie Simona, molto bella e molto sbadata – ricorda Gramellini nel salotto di Mara Venier – Era talmente buffa che mio padre, molto severo, la amava da impazzire, accettava tutte le sue stranezze. Era sbadata – aggiunge lo scrittore – ma aveva un grande calore umano. In guerra suo padre era morto e si è occupata dei suoi quattro fratelli”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
Massimo Gramellini e Simona Sparaco
Massimo Gramellini, scrittore, giornalista e conduttore televisivo, da oggi è pure direttore d’orchestra. Le parole, per lui, sono come note musicali, che messe insieme possono dar vita o a una bellissima sinfonia o a un fastidioso rumore. Gramellini ne ha fatto esperienza non solo a Le parole della settimana, il programma che conduce con successo ogni sabato su Rai 3, ma anche nel privato con la moglie scrittrice. Simona Sparaco, infatti, è una che con le parole ci sa fare (un po’ come lui): “Hanno influito”, confessa il conduttore a Tv Sorrisi e Canzoni. “Ci siamo conosciuti con le parole e solo in seguito di persona. La nostra prima comunicazione, vivendo lontani, è avvenuta via mail. Poi al telefono ci siamo raccontati tante cose. Quando ci siamo conosciuti di persona sapevamo già tutto l’uno dell’altro”. A proposito della moglie, Gramellini dichiara: “La chiamo per nome: Simona. Però il giorno in cui ha vinto il premio letterario DeA Planeta per il libro ‘Nel silenzio delle nostre parole’, nella rubrica del telefono ho associato al suo numero il nome: ‘DeaP’. Ma non la chiamo così, ovviamente”.
La dieta di Massimo Gramellini
Oggi Massimo Gramellini sarà ospite a Domenica In, dove lo vedremo sedere eccezionalmente sulla poltrona degli intervistati. E chissà che parole userà, per l’occasione… “Mi piace quando evocano un’emozione o un sentimento. Quando non raccontano tutto e lasciano uno spiraglio alla libera interpretazione: sono come note musicali che ti creano dentro un movimento, una musica”, ribadisce il giornalista. Parlando di lui, e in particolar modo della sua immagine, la prima parola che gli viene in mente quando si guarda allo specchio è “aiuto!”. “Però non è neanche più così vero: sono dimagrito di otto chili negli ultimi sei mesi…”. Il segreto? “Ho smesso di mangiare i dolci, di cui vivevo. È bastato questo per cambiare metabolismo. Li ho aboliti per motivi di salute perché avevo i trigliceridi alti. Ora si sono dimezzati e posso confermarlo: gli zuccheri fanno male! Ma mi mancano tanto, ogni tanto me li sogno…”.
Massimo Gramellini, età e nuove consapevolezze
Massimo Gramellini ha appena compiuto 59 anni. Il 2 ottobre, il giorno della festa, non si è concesso nemmeno una fetta di torta. Se con la linea ha dei problemi, però, lo stesso non si può dire della sua età: “Sono felice, perché tanti mi dicono che non li dimostro, forse perché ho i lineamenti da bambino. Quando ero un ragazzino questo per me era un disastro, ora invece è un vantaggio”. Certo è che un tratto “infantile” rimane: “Mi piace che mi dicano ‘bravo’, perché in fondo sono un insicuro. Quando l’insicurezza non è cronica ti permette di non prenderti mai troppo sul serio, ed è un bene. Da anni curo una rubrica per il Corriere della Sera, eppure ogni volta che mando il pezzo al giornale ho la stessa ansia della prima volta. Forse però è il segreto per vivere bene”. La parola più bella, per lui, rimane “amore”: “Anche se la usiamo troppo e a sproposito, è il suono più bello. Ed è magico. Ma andrebbe più pensata che detta”. Conclusioni? “L’ideale sarebbe parlare solo quando non si hanno altri modi per comunicare. Per me è uno sforzo ascoltare, però quando l’ho fatto nella vita ho avuto grandi soddisfazioni. Una mia insegnante diceva che non è un caso se abbiamo una bocca sola e due orecchie. Siamo nell’epoca del narcisismo e proprio per questo conquisti gli altri semplicemente ascoltandoli. Anche in tv mi rendo conto che le interviste più belle sono quelle in cui mi interessa quello che racconta l’ospite”.