Massimo Lopez
davanti alla tv per seguire le vicende de Il trio e per rivivere gli splendidi anni vissuti accanto ad Anna Marchesini. “Tante belle risate con noi de Il Trio”, annuncia Massimo Lopez su Instagram che, insieme a Tullio Solenghi, dopo la morte di Anna Marchesini, è tornato a teatro componendo il duo comico nel nome dell’amatissima Anna Marchesini. Uno spettacolo che i due hanno messo su nel ricordo di Anna che resterà per sempre viva nei loro cuori. “La mancanza fisica la sentiamo, ma in realtà, noi ce l’abbiamo qui! Sul palco con noi! Sempre! Non ci sembra mai di essere in due sul palcoscenico. La presenza di Anna è continua. A volte, mi sembra strano quando mi soffermo a pensare che lei fisicamente non ci sia più, mi dico no! È uno scherzo”, ha recentemente dichiarato Lopez in un’intervista rilasciata ai microfoni L’inchiesta Sicilia (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Massimo Lopez, l’addio al Trio
È stato Massimo Lopez a scegliere la carriera solitaria, dopo tanti anni nel Trio, la formazione comica creata con i colleghiAnna Marchesini e Tullio Solenghi. L’attore voleva sperimentarsi da solo, senza dover far parte di un gruppo, ma in seguito alla morte della Marchesini, ha cambiato idea in modo graduale. Lopez e Solenghi infatti sono ritornati in teatro con uno show che li ha riuniti dopo 15 anni di distanza. “Questo nostro spettacolo è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul palco“, ha detto Solenghi a Inchiesta Sicilia, “giocando con i nostri attrezzi del mestiere: sketch, imitazioni, frammenti di teatro, parodie”. Anche se in realtà i tre comici hanno iniziato la loro collaborazione in radio, negli anni Ottanta. Fra i personaggi preferiti dei due attori, Maurizio Costanzo (Massimo) e Giampiero Mughini (Tullio). “Sono pezzi che stiamo ed immaginiamo in un certo modo e con una certa tempistica”, sottolinea Lopez, “ma poi, di volta in volta, mentre facciamo lo spettacolo, da un minuto prefissato, ci accorgiamo che lo sketch ne dura 10″. In merito all’assenza della Marchesini, Lopez non può fare a meno di sottolineare di avvertire sempre la sua mancanza, ma solo a livello fisico. “In realtà noi l’abbiamo qui, sul palco con noi. Sempre! Non ci sembra mai di essere in due sul palcoscenico”, dice, “la presenza di Anna è continua. A volte, mi sembra strano quando mi soffermo a pensare che lei fisicamente non ci sia più. Mi dico ‘No, è uno scherzo’“.
Massimo Lopez, la monaca di Ponza
La monaca di Ponza, don Rodrigo, fra Cristoforo, Alessandro Manzoni, don Abbondio: sono tanti i personaggi interpretati da Massimo Lopez ne I Promessi Sposi, il debutto in tv del famoso Trio. Al fianco dell’attore i due colleghi e comici Tullio Solenghi e Anna Marchesini, impegnati nel raccontare con cinque puntate trasmesse in origine dalla Rai, il famoso romanzo. Un vero successo: la parodia è stata seguida da una media di oltre 14 milioni di telespettatori, scrive L’Unità negli anni Novanta, in occasione della seconda versione parodistica dello show. Oggi, lunedì 13 aprile 2020, Techetechetè andrà in onda nel primo pomeriggio di Rai 1 con uno speciale dedicato al Trio e in cui verranno mostrate in forma breve anche i momenti più esilaranti del noto spettacolo per la tv. “Quando abbiamo fatto i Promessi Sposi nessuno immaginava che sarebbe diventato un cult”, ha detto Solenghi tempo fa a Leggo, “pensi che ancora oggi alcune persone mi dicono che grazie a noi sono riusciti a far studiare ai figli il Manzoni. E nonostante siano passati diversi anni, l’interesse verso di noi rimane lo stesso”. Non è un caso quindi che alcuni mesi fa Lopez sia voluto ritornare sul piccolo schermo, in occasione del ritorno di CR4 – La Repubblica delle Donne, interpretando un’altra Monaca. Un omaggio alla religiosa di Ponza creato proprio in occasione dei Promessi Sposi. “Ho voluto ricordare quell’esperienza”, ha detto l’attore a Sorrisi, “se posso, cerco sempre, anche in modo sottile, di rivolgermi ai giovani e indurli a riguardare certe cose fatte in passato, per far capire il loro significato. Non voglio sminuire la tv di oggi, ma non bisogna neanche dimenticare le cose che hanno fatto storia”.