Massimo Lopez è stato ospite negli studi di “Oggi è un altro giorno”, in diretta su Rai Uno. Il noto attore ha speso le prime parole per Gigi Proietti, per cui oggi sono stati celebrati i funerali a Roma: “La sensazione che provo ora è di tristezza e di gioia al tempo stesso – Massimo Lopez si rivolge così a Serena Bortone – tristezza perchè sono rimasto molto turbato come tutti, gioia perchè se ne parla tanto, si vedono tante immagini, mi piacerebbe che fosse sempre così. Io non ho mai lavorato con lui direttamente ma è stato come un parente stretto, siamo stati tante volte assieme al ristorante, abbiamo avuto contatti, tanti momenti assieme. È stato un maestro anche per chi non è stato suo allievo. Mi ha insegnato tantissimo, a cominciare dal discorso sullo spiazzamento, il passaggio dal comico al tragico, il surreale, il ballare, il cantare, mi ha sempre molto affascinato e prendevo spunti e insegnamenti”.
MASSIMO LOPEZ: “IL TRIO? ERAVAMO TRE AMICI”
Ovviamente Massimo Lopez è legato al mitico trio Lopez, Solenghi, Marchesini: “Tutte le idee nascevano sul mio divano di casa, abbiamo sempre scritto tutto lì. Il nostro segreto era l’empatia, l’amicizia, ridevamo delle stesse cose, ci siamo trovati e abbiamo desiderato inventare cose assieme”. Sul tempo comico: “E’ matematica pura, se racconti una barzelletta e ritardi il finale di una frazione di un secondo non ride una platea, invece se lo fai con il tempo giusto ridono tutti”. Sulla sua biografia: “E’ la ricerca delle mie radici, ho avuto la necessità di tornare indietro nel tempo e ritrovare le mie radici. Io sono sempre stato in giro per tutta Italia, cambiavamo sempre città per il lavoro di mio padre, e ho avuto questo bisogno di ritrovare le mie origini che sono napoletane anche se sono nato ad Ascoli. A casa è arrivato un baule con lettere e diari di mia madre, anello di congiunzione che mi ha permesso di raccontare il passato dei miei, avevo bisogno di capire da dove vengo, da dove arrivo. E’ un libro molto emozionale, e rileggerlo diventa una sorta di terapia”. Sulla famosa telefonata di Mina: “Una sua chiamata da lei senza filtri, voleva cantare con me perchè le piaceva la mia voce, io rimasi allibito e poi la incontrai a Lugano ed ero emozionatissimo. Era il 1994, era straordinaria, umana. Mi ha dato un bacio, ci siamo abbracciati e poi mi ha spiegato cosa fare”. Su mamma e papà : “Mi mancano ma la loro è una presenza continuano, ci penso sempre, mi danno forza e positività e credo che ci si ritroverà”. Infine sul covid: “L’ho preso, ne sono uscito da una decina di giorni, l’ho fatto in forma blanda, febbre 39, freddo, dolore ossa, stanchezza, ma è durato 5/6 giorni come un’influenza, io sentivo gli odori e mi dicevano che non era covid, invece no, varia a seconda degli organismi”.