Massimo Mauro è stato vittima di un infarto. Il 61enne ex calciatore stava giocando a padel a Catanzaro quando ha avuto appunto un malore, e dopo il ricovero d’urgenza in ospedale, è da due giorni tornato fra le mura domestiche. «Per una volta non sei stato lento. Così mi ha scritto Ciro Ferrara in chat. Mi ha preso in giro, come al solito. E mi ha strappato il primo sorriso dopo lo spavento. Ciro ha ragione, ma la vita non è un campo di calcio. Sarebbe stato ingiusto non star qui a raccontare. Devo fare ancora tante cose, una in particolare ed è piuttosto importante. Sono un uomo fortunato», racconta oggi Massimo Mauro, intervistato dal Corriere della Sera.



Eppure l’ex giocatore e opinionista da anni in tv, racconta di controllarsi regolarmente: «Faccio controlli con regolarità, ultimamente anche con maggiore frequenza. Mia sorella è morta per un cancro all’intestino e sono inserito in questo screening, ho avuto il Covid e mi sono beccato una brutta polmonite, il colesterolo era un po’ alto e quindi lo controllavo e facevo visite cardiologiche. Insomma, tutto mi sarei aspettato tranne l’infarto. Era scritto così. Ma le ripeto, sono un uomo fortunato. Ci sono tre cose in particolare a cui penso continuamente da quel giorno: ho avuto la lucidità di fermarmi; con me c’era un amico che conosce il primario dell’ospedale di Catanzaro; l’ambulanza è arrivata in 7 minuti».



MASSIMO MAURO: “IN CINQUE MINUTI ERO IN OSPEDALE”

Quindi Massimo Mauro ha raccontato come è andata: «Un dolore fortissimo al petto, mi sono fermato perché non riuscivo a respirare. Non ho pensato a nulla, speravo soltanto che passasse in fretta. Il mio amico invece è stato tempestivo e ha chiamato i soccorsi. Cinque minuti dopo essere arrivato in ospedale ero già in sala operatoria. In ambulanza, sì, mi sono passate tante cose per la testa. Anche l’infarto, speravo facessimo in fretta…».

Massimo Mauro se l’è vista brutta ma nessuna paura: «È più forte la felicità di poter parlare, sorridere, raccontare. No, adesso non ho paura. So però che dovrò controllarmi con più scrupolo. La fortuna non bussa mica sempre».