Attore di successo in Tv e in teatro, Massimo Popolizio racconta a Serena Bortone, ospite a Oggi è un altro giorno su Rai 1, i momenti difficili che spesso si vivono dietro le quinte, come quella volta in cui svenne dopo tre giorni continui in scena a teatro. “Ero dimagrito 11 chili, avevo accumulato stress… non ce la facevo più”. Non parla, invece, della sua vita privata. Il tema non viene toccato, anche se c’è molto di cui raccontare come la mancata paternità sulla quale in passato Popolizio ha già riflettuto. L’attore ha infatti ammesso di aver avuto come paura di diventare papà e di averlo per questo sempre evitato. Tuttavia ha svelato che “Ad oggi mi è rimasto un vuoto”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Massimo Popolizio racconta la mancata parternità
Massimo Popolizio è sposato con l’attrice Gaia Aprea, ma non hanno figli. Il grande attore italiano, in un’intervista ad Avvenire, ha confessato: “Non sono stato padre per paura”. Spesso nel suo lavoro di attore ha affrontato il tema della paternità, che lo ha portato a riflettere sul figlio che è stato e sul figlio che non ha avuto: “Andando a indagare i rapporti di famigliari nel modo più viscerale, talvolta non piacevole, il pensiero corre. Non ho avuto il coraggio di diventare padre e il mio essere figlio non è stato sufficiente a vincere questa paura”. L’attore e doppiatore ha però confessato che se un figlio fosse arrivato, l’avrebbe tenuto. Popolizio non ha avuto figlio adottivi né figli artistici: “Quando mi rendo conto che potrebbe nascere questa paternità artistica sono io a interromperla. Comunque sì, mi è rimasto un vuoto”.
Massimo Popolizio: il rapporto con il padre e con Luca Ronconi
Come figlio, Massimo Popolizio ha avuto un rapporto difficile con il padre, che soffriva di depressione: “Lo trattavo molto male. Vedevo le sue difficoltà, anche perché lui teatralizzava molto il suo dolore, e da figlio ne soffrivo”, ha confessato ad Avvenire. L’attore ha avuto anche un grande padre artistico: il regista Luca Ronconi, con cui ha iniziato a lavorare dopo aver conseguito il diplomo all’Accademia d’arte drammatica “Silvio d’Amico” nel 1984. “I padri che nella vita hai la fortuna di incontrare quelli cioè che in qualche modo segnano la tua vita, com’è avvenuto nel mio caso con Luca Ronconi, te li porti addosso per la vita intera”, ha detto l’attore. Anche con il grande regista, scomparso nel 2015, il rapporto non è sempre stato idilliaco: “Con lui il rapporto era do ut des, ti dovevi sempre guadagnare tutto. Fa male ed è la ragione per cui io cerco di essere più comprensivo”.