Massimo Ranieri in un’intervista al Corriere Della Sera ha parlato del suo libro intitolato “Tutti i sogni ancora in volo” in cui parla della sua infanzia, adolescenza e del prezzo che ha dovuto pagare per il suo successo, ovvero quello di “Perdere l’amore” che per Massimo Ranieri non è solo una sua canzone di successo ma anche la sintesi della sua vita in cui ha sempre messo l’arte al primo posto.



Nelle pagine del suo libro Massimo Ranieri confessa: “Ogni volta che mi sono trovato di fronte all’evidenza che per costruire una famiglia avrei dovuto cedere qualcosa sul piano professionale, rinunciare a un evento il giorno di Natale o mettere in pausa una tournée per concedermi una vacanza il mio istinto mi ha spinto a confermare gli impegni e implorare la mia donna di rimandare i nostri piani. Illudendomi che ci fosse ancora tempo[…] così le ho perse, le donne che ho amato”. 



Massimo Ranieri, la difficile scelta di non avere una famiglia

Durante l’intervista Massimo Ranieri ha ammesso durante l’intervista di avere voglia di far conoscere al suo pubblico la sua vita e afferma di come ripercorrere la sua vita sia stata come una lunga seduta di psicoanalisi: “Riaffiorano dolori che pensiamo di aver eliminato e invece sono dentro […] In certi casi mi sono dovuto fermare con il magone. Lasciavo per un po’ la scrittura e poi, dopo aver riassorbito la botta, riprendevo a scrivere”. Il cantante ha ammesso di aver avuto una vita piena di ferite ma anche di momenti meravigliosi ma: “I ricordi belli non tornano e quelli brutti ti fanno stare male. Il dolore sta lì acquattato e quando hai un momento di debolezza eccolo riapparire”.



All’interno del suo libro Massimo Ranieri ha voluto raccontare di come, ancora adesso, il Natale sia per lui un momento molto difficile: “Da bambino non ho mai ricevuto un regalo, mai avuta nemmeno una caramella. Dovevamo chiedere i soldi in prestito allo zio per il pranzo di Natale”. L’artista ha deciso di l’arte al primo posto, anche a discapito della famiglia, tranne per sua figlia Cristina riconosciuta tardi: “Ho scelto io la mia vita. Per rispetto e onestà sento che non posso dare tutto a una famiglia, come do tutto al lavoro. Il giorno che smetto di cantare mi dedicherò alla mia famiglia, ma finché non potrà farlo, non voglio infelicitare nessuno” affermando di come la sua famiglia sia il suo pubblico: La mia famiglia è l’enorme mole di persone che mi seguono da anni. Mi coprono d’amore e io lo sento nel profondo del cuore. Certo poi la sera faccio i conti con me stesso quando sono solo in albergo”.