Massimo Ranieri, ospite a Domenica In nel famoso salotto di Mara Venier, ha ricordato la sua infanzia, raccontandosi alla “zia” d’Italia, e ripercorrendo ovviamente anche la sua lunga carriera, iniziata, ricorda, quando aveva solamente 8 anni. “La prima canzone che ho cantato”, racconta, “era ‘Preghiera’, avevo 8 anni e mi guadagnavo il pane. Ogni tanto non mi davano soldi, ma mi facevo un fagotto con pollo, carne e patate e lo portavo a casa”.



“Per mamma e papà”, racconta Massimo Ranieri scherzosamente, “ero una buona fonte di sostentamento”. Nel ’75, ricorda, iniziò a fare teatro, una pratica che oggi “mi manca molto. È come se fosse casa, più della televisione, del cinema. Il teatro è contatto con il pubblico, sentire la vivezza della situazione”. Per il teatro, d’altronde, lasciò tutto, ed è stata “la scelta più coraggiosa, e forse anche incosciente, che ho fatto”. Tutto, racconta Massimo Ranieri, partì “grazie ad un grandissimo commediografo, che era Giuseppe Patroni Griffi, mi offrì di iniziare a fare uno spettacolo, ma dovevo andare a militare e mi aspettò per un anno e mezzo. Nel primo spettacolo facevo 7 ruoli diversi e mi sentivo un po’ a disagio perché ero tra i grandi attori e non sapevo nulla. Lui mi ha guidato passo dopo passo”.



Le grandi amicizie di Massimo Ranieri

Pensando alla sua carriera, Massimo Ranieri ci tiene a sottolineare di reputarsi “un uomo molto fortunato e privilegiato. Ho conosciuto dei giganti sulla mia strada ed è anche grazie a loro che sono qui oggi”. Tra i primi Vittorio De Sica, che incontrò “a Montecarlo, ad una serata”, nella quale si lamentò perché non cantava napoletano, ed in cambio della promessa di farlo “gli proposi di farmi da regista. Dopo un paio di mesi eravamo lì”.

Ma Massimo Ranieri ricorda anche Anna Magnani, con la quale fece La Sciantosa. Un giorno, racconta, “uscì dalla sua roulotte e mi chiamò”, gli fece ascoltare la canzone Reginella, che lui non conosceva, “aprì la roulotte, chiamò Alfredo Giannetti, che era il regista, e gli disse ‘ma hai sentito questo? Non conosce Reginella.. Ma che caz*o di napoletano sei?!‘. La mattina dopo”, continua a racconta, “chiamai mio padre e gli chiesi di portarmi una valigia di canzoni napoletane. Grazie a lei ho scoperto la canzone napoletana”.



Ed una menzione speciale di Massimo Ranieri non poteva che andare ad Ennio Morricone. “Quando ho fatto le commedie in televisione il primo pensiero andò a lui. Non lo conoscevo, ma provai a chiamarlo. Andai a casa sua e mi accolse con la sua clamorosa simpatia, era intrigato dall’idea delle commedie e dopo una ventina di giorni mi fece sentire il primo motivetto. Non credevo ai miei occhi mentre suonava, ero affascinato da lui”.