Massimo Ranieri è pronto per una nuova puntata di “Qui e adesso“, lo show di successo trasmesso in prima serata su Rai3. L’istrione della musica italiana torna in onda giovedì 30 dicembre 2020 con un’altra imperdibile puntata dello spettacolo televisivo che ha visto partecipare grandi artisti del panorama italiana: da Renato Zero a Giovanni Allevi. Un grande ritorno per il cantante di Perdere l’amore che si è raccontato a cuore aperto in una lunghissima intervista dalla pagine di Sky Tg24 raccontando alcuni aneddoti sulla sua straordinaria carriera: “Ti Ruberei dovevo presentarla al Festival della Canzone di Venezia ma fui fermato perché avevo finito il militare da poco e non potevo andare in tivù per un certo perido: la ho ripresa appena ho potuto. Sogno d’amore è diventata la colonna sonora di un film con Beba Loncar. Sono canzoni che ho abbandonato ma poi si ritorna a casa e la ho trovata piena di ricordi meravigliosi e sono stato felice di comprendere canzoni che all’epoca ero troppo giovane per capirle. Quando l’amore diventa poesia è stato il mio secondo Sanremo e posso dire con orogoglio di avere cantato una canzone di Mogol”.
Massimo Ranieri: “le canzoni sono cambiate”
Massimo Ranieri si divide con egual successo tra musica e tv. Un connubio che l’ha portato ancora una volta da indiscusso protagonista con quattro puntate di Qui e adesso, il nuovo show pensato appositamente per la prima serata di Rai3. Rispetto al passato però il cantante è consapevole che sono cambiate tante cose; a cominciare dalle canzoni d’amore che non sono più quelle di una volta. “Il nostro approccio era diverso ma era differente il momento storico e sociale” – ha precisato Ranieri dalle pagine di Sky Tg24 – “oggi si canta con rabbia e disperazione come se durasse una sera. Noi ci tenevamo per mano e correvamo sui prati, noi pensavamo alle donne come mamme dei nostri figli. Oggi tutto questo non c’è. Però i loro testi mi piacciono molto e mi fanno sentire paterno, vorrei parlare con loro. Oggi esprimono i sentimenti in questo modo”. Parlando poi dei colleghi, Ranieri non nasconde di essere molto legato a Tiziano Ferro: “dovevamo essere insieme al San Paolo, lui voleva proporre un pezzo in napoletano, le sue scelte erano tra Anema e Core o Core ‘ngrato. Io gli ho detto che se vogliamo fare cantare uno stadio serve Reginella, brano che per altro io non faccio da 15 anni. Considero Tiziano un mio fratellino: ha visto me a Sanremo cantare Perdere l’amore e ha deciso di fare il cantante”. Ma qual è stato il suo idolo? Ranieri non ha alcun dubbio: “l’idolo vero è stato Adriano Celentano. Ricordo 24mila baci a Sanremo con i media dell’epoca che lo accusarono perché aveva voltato le spalle al pubblico e non si poteva fare; addirittura sculettava. Ruppe qualsiasi convenzione politica e sociale. L’altro è Domenico Modugno”.