Massimo Ranieri tra i protagonisti di Con il cuore nel Nome di Francesco, la serata benefica di solidarietà dei Frati del Sacro Convento di Assisi presentata su Raiuno da Carlo Conti. Massimo Ranieri regala una serie di esibizioni intramontabili, tra cui quella di Perdere l’amore, uno dei suoi brani più amati dal pubblico. Poi si lascia andare ad una confessione piuttosto personale, raccontando alcuni aneddoti legati alla sua infanzia. Ed è proprio in quel momento che rivela di aver vissuto per parecchio tempo in povertà: “La mia infanzia è stata povera. Mi alzavo alle sette del mattino per andare a lavoro, oggi chiamerebbero il telefono azzurro. Mia madre mi portava in mezzo alla strada per guadagnarmi da vivere. Lavoro da una vita tutti i giorni. Ho fatto il barista, ho servito il caffè e qualche volta l’ho pure fatto”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Massimo Ranieri ospite di Con il cuore nel Nome di Francesco

Massimo Ranieri tra gli ospiti de “Con il Cuore nel Nome di Francesco, la serata benefica di solidarietà dei Frati del Sacro Convento di Assisi giunta quest’anno alla sua XIX edizione e presentata da Carlo Conti in prima serata su Rai1. Una bella occasione per rivedere su di un palcoscenico l’istrione della musica italiana che proprio dalla città di Assisi ha fatto sentire forte e chiara la sua voce a favore dei lavoratori del mondo dello spettacolo dimenticati dal Governo durante la terribile pandemia da Coronavirus.



Durante la conferenza stampa di presentazine dlel’evento, Ranieri ha dichiarato: “il mondo degli artisti è stato lasciato molto indietro, siamo stati dimenticati, invisibili ai nostri governanti” – precisando – “quando dico che siamo stati lasciati indietro parlo non solo per il mondo dello spettacolo, ma della cultura in generale ed è una cosa molto triste”. L’artista napoletano intervistato da Ansa ha poi aggiunto: “é mancata la musica, il teatro, il cinema, è mancato a noi e al pubblico che non ha avuto più un momento di svago. Tutto questo è stato capito tardi, ma meglio tardi che mai. Non vedo l’ora che arrivi l’estate e si ricominci a lavorare, ormai ci siamo”. Non solo, il cantante di “Rose Rosse” ha raccontato anche come il Covid ci abbia fatto capire quanto sia importante il valore di un abbraccio, ma anche di un bacio e dello stare insieme.



Massimo Ranieri: “Perdere l’amore? Non volevo portarla a Sanremo”

Massimo Ranieri è senza alcun dubbio uno dei pilastri della musica italiana. Showman a 360° gradi, Ranieri durante la sua straordinaria carriera ha lavorato con i più grandi artisti. Tra questi c’è anche Charles Aznavour a cui è stato legato da una profonda amicizia. Intervistato da Rolling Stone, l’artista ha raccontato: “con Charles avevo un rapporto padre-figlio. L’ultima volta che l’ho visto, in Costa Azzurra, abbiamo preso un caffè. Era al pianoforte, mi ha detto che aveva composto questo pezzo e che me lo voleva regalare. L’ho fatta tradurre dal mio amico Gianni Togni e il risultato è molto bello”. La sua morte è stato un colpo al cuore e oggi, a distanza di anni, rivela cosa gli manca di lui: “mi manca la guida, il faro, perché me lo guardavo, me lo bevevo, questo piccolo grande uomo che sul palco era immenso, come Edith Piaf. Mi mancano i consigli, la sua sicurezza, la sua persona, la voglia di andare a bere un caffè da lui”. Poi l’artista si è soffermato sul Festival di Sanremo e sulla possibilità di condurlo: “tutti gli anni fanno il mio nome, ma poi niente. Lo farei, è una cosa che mi inorgoglirebbe e manca nella mia collana di perle. Come dice Pino Daniele: i’ sto ccà”. Infine parlando proprio di Perdere l’amore, canzone con cui ha trionfato a Sanremo 1989, ha rivelato: “non volevo partecipare a Sanremo. La canzone era davvero forte e accettai di andare al festival solo per fare ascoltare quel pezzo bellissimo alla gente”.