Come mai i grandi maestri si affezionavano a Massimo Ranieri? “Penso che vedessero in me un ragazzino con tanta volontà e tanta fame che mi si leggeva in faccia, venivo dal niente, vedevano questo attaccamento al lavoro, vedevano la passione, la dedizione e il fatto che mi desse da mangiare”, ha commentato rispondendo all’amica Mara Venier. Grazie al suo lavoro, infatti, Ranieri ha dato aiuto a tutta la famiglia.
Massimo ha quindi raccontato un altro aneddoto della sua carriera in merito al ritorno a Sanremo con “Perdere l’amore”. Ranieri sarebbe dovuto andare con un altro brano ma poi, come raccontò, “un angelo mi mise la mano sulla spalla dicendomi che sarebbe dovuta essere quella canzone”. Con quel brano si guadagnò la vittoria al Festival. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Il padre di Massimo Ranieri e il primo grande innamoramento
Massimo Ranieri ha raccontato i primi soldi guadagnati da bambino e la sensazione dei suoi genitori di avere in casa “una miniera”. Con la crescita dovette stare in silenzio senza cantare per un anno prima di tornare a fare i vocalizzi. Con il passare degli anni arriva il grande successo negli anni Settanta. In merito al successo, Massimo ha svelato: “La mia grande fortuna è stato avere mio padre accanto, mi ha tenuto sempre con i piedi per terra”. Il padre è stato “il mio primo ammiratore”. L’uomo, ha spiegato, “aveva questo animo nobilissimo, di una dolcezza infinita. Quando era al riformatorio suonava la tromba, infatti lui ha fatto un disco con me!”, ha raccontato. Sicuramente, dunque, artisticamente avrà preso proprio dal padre, “ma io sono stato il più fortunato”.
L’attenzione si è spostata sull’amore per il teatro. “Persi completamente la testa per Lucia Bosè, fu il mio primo grande innamoramento”, ha confidato. Massimo ha avuto l’onore di lavorare anche con Anna Magnani. Tra gli altri grandi con cui ha lavorato, anche Vittorio De Sica: “Lui è stato una specie di papà per me”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Massimo Ranieri ospite oggi a Domenica In
Massimo Ranieri è stato il primo ospite, oggi, di Domenica In. Dopo la sua presenza a Terni ha svelato di essere “crollato” dopo la tensione vissuta per la paura del Covid: “Ho cenato con i miei amici e sono crollato. Ho passato il sabato in pigiama”. “Tutti i sogni ancora in volo” è il libro scritto da Ranieri nel quale si racconta a cuore aperto: “Mi sembra giusto che il mio pubblico sappia”, ha spiegato, “E’ giusto far sapere anche i passi falsi”. E’ stato Sergio Bruni a portarlo in America a soli 13 anni: “Siamo partiti con la Cristoforo Colombo, abbiamo fatto questa foto di gruppo, siamo saliti sulla nave e come gli emigranti ci siamo salutati, piangevano tutti”, ha svelato, ricordando quel viaggio di notte. Con lui c’era il piani di Bruni che si prendeva tutte le responsabilità.
“Avevo bramosia di imparare e migliorarmi”, ha commentato Ranieri da Mara Venier. “Mi hanno fermato solo un’influenza a 40 o qualche incidente capitato durante le repliche di uno spettacolo”. A 24 anni, Massimo decise di ritirarsi: “Una scelta mia, incosciente”. Quindi ha seguito il suo cuore: “Andai dai miei discografici per dire loro che non avrei più cantato. Mi sentivo un limone da spremere e da buttare via”. Massimo iniziò a lavorare a 7 anni: “Oggi chiamerebbero i carabinieri”, ha scherzato.
Massimo Ranieri, il ricordo della mamma
Massimo Ranieri ha ricordato poi il rapporto con la madre: “Non si può capire la mancanza di questi pilastri quando vanno via”, ha commentato, “Poi ti porti appresso questo senso di colpa… quando vengono a mancare ti manca la terra sotto i piedi, ti manca l’appoggio”. Negli ultimi tempi sentiva la madre quattro volte: “Si dimenticava… una tenerezza indicibile!”.
Il bambino di allora è ancora dentro di sé: “E’ lui che mi tiene con i piedi per terra. E’ un bambino che non ha mai vissuto la sua infanzia. Quel bambino non ha mai giocato a pallone, mai corso per i prati con la sua fidanzatina, né ha mai vissuto la sua adolescenza”, ha aggiunto. Per questo se lo porta dentro come una pietra preziosa “perché ha bisogno di affetto e comprensione”. Oggi a commuoverlo di più è proprio parlare dei suoi genitori: “mi mancano tanto”, ha ammesso in lacrime. “La vita è vuota senza di loro, manca il respiro. Quando ci sono non gli diamo la giusta importanza”.