Massimo Riella, evaso di Como: che fine ha fatto?

Domenico Riella, padre di Massimo Riella, il 48enne evaso dallo scorso 12 marzo mentre è in visita alla tomba della madre, è intervenuto nuovamente alla trasmissione Iceberg Lombardia. Con lui c’è anche la figlia dell’uomo di cui si sono perse le tracce. Dopo essere arrivato ad un passo dal costituirsi, ad oggi c’è il massimo silenzio. “Io sono sincero: una volta alla settimana arrivano e mi dicono ‘sta bene, è tutto tranquillo'”, ha commentato l’anziano padre in studio facendo riferimento a degli amici del figlio che “li manda da me a dirmi che sta bene”. “La storia è che non vuole arrendersi e basta”, ha aggiunto il padre di Riella.



A detta dell’uomo, gli amici gli direbbero che sta bene ma che non avrebbe alcuna intenzione di consegnarsi dal momento che “non ha fatto la rapina”. A detta del padre Riella starebbe attendendo il processo e solo se dovesse esserci una condanna a suo carico sarebbe disposto a consegnarsi. Intanto Massimo Riella sarebbe ben nascosto e, secondo quanto emerso dal racconto del padre, fino a 10 giorni fa era “a mungere le mucche, lui gira su per le montagne”.



Massimo Riella e le parole della figlia Silvia

A detta di Domenico Riella, se davvero le forze dell’ordine sono intenzionate a trovare il figlio dovrebbero mettere in azione i guardiacaccia. Ad intervenire alla trasmissione di TeleLombardia è stata anche la figlia di Massimo, che ha raccontato: “L’ultima volta che ho avuto mezza notizia di lui è quando mi ha lasciato il fogliettino sulla macchina che ho trovato quando stavo andando al lavoro e dove mi diceva che stava bene e che lui era sempre con me”. Da allora però non avrebbe più avuto contatti diretti col padre anche se non sono mancate le persone che le avrebbero riferito che sta bene.



La figlia ha ammesso di non avere mai pensato di voler andare a trovare il padre sull’alpeggio in cui si troverebbe: “No, ma perché lo metterei a rischio. Siccome so di essere controllata in ogni cosa che faccio, allora sto alla larga. Se vuole venire lui ok ma non sarò io ad andare da lui”. Silvia ha spiegato che papà è stato Massimo. Ad intervenire è stato il nonno che, prima ancora di far rispondere la nipote ha replicato: “Il papà di Silvia è Riella Domenico, non Massimo”. “Non è stato parecchio presente nella mia vita soprattutto da piccola, sia per la vita che ha sempre avuto un po’ movimentata, non c’è stato per niente, forse ha iniziato a fare il padre nell’ultimo periodo”, ha ammesso la figlia dell’evaso. E sulla sua fuga ha spiegato che per il padre avrebbe rappresentato la più grande vergogna essere accusato per qualcosa che non ha fatto. Quando è scappato lei era al lavoro ed è stata avvisata dall’avvocato: “Ero tranquilla. Un’ora dopo arriva l’ispettore della penitenziaria che mi avvisa e mi lascia il suo numero. Sono arrivata a casa di nonno, abbiamo visitato tutti i capannoni. Ricevo una telefonata, era lui”, ha spiegato. Il padre le avrebbe dato un appuntamento e lei avrebbe riferito tutto alle forze dell’ordine aiutandole a trovarlo, invano.