Ci sono fratelli di sangue e fratelli di vita. E’ il caso di Massimo Riva che per Vasco Rossi è stato molto di più di un chitarrista. Amici complici sul palcoscenico e fuori: Massimo Riva ha segnato la vita personale ed artistica di Vasco Rossi. Non solo un chitarrista, peraltro tra i più bravi della scena artistica italiana, ma anche un fratello minore per stessa ammissione del Blasco che durante ogni suo concerto lo ricorda con una dedica speciale. Massimo Riva, infatti, ha suonato sempre al fianco di Vasco Rossi fino alla sua morte sopraggiunta a soli 36 anni a causa di una overdose. Una morte che sconvolse tutto il mondo della musica e lasciando attonito il rocker di Zocca.
“Massimo era il mio fratello minore – disse Vasco Rossi in una vecchia intervista ricordando il chitarrista scomparso. Tra i due un legame magico che li aveva spinti anche ad andare a vivere insieme come raccontò il rocker. “Era anche venuto a vivere insieme a me, sul palco lui era il mio Keith Richards” – disse Vasco.
Com’è morto Massimo Riva, chitarrista di Vasco Rossi? Ecco la causa
Massimo Riva, il chitarrista di Vasco Rossi, è morto all’età di 36 anni per una overdose. Una notizia che sconvolse lo stesso Vasco che da sempre lo considerava suo fratello minore. “Quando se ne è andato l’ho vissuto un po’ come un tradimento” – ha detto il rocker di Zocca per poi precisare -“Massimo è vissuto e se ne è andato come ha voluto. Lo ricordo sempre, una parte di lui vive ancora oggi dentro di me”. L’incontro tra Massimo Riva e Vasco Rossi risale a Punta Radio, fondata proprio dal rocker di Zocca. I due iniziano a collaborando creando un sodalizio artistico importante e destinato a segnare la carriera di entrambi.
Non solo, Massimo Riva ha provato anche a lanciarsi in una carriera solista peraltro di discreto successo. Una decisione che però Vasco definì un tradimento, ma nonostante ciò i due rimasero sempre amici continuando la loro collaborazione artistica e personale. La carriera solista di Massimo Riva è stata poi interrotta dalla morte sopraggiunta il 31 maggio del 1999 per una crisi respiratoria dovuta a un’iniezione di eroina.