Il nome di Massimo Segre ha fatto il giro del web per il clamoroso annuncio del fidanzamento finito con Cristina Seymandi, impresso in un video diventato virale nel quale, davanti a decine di invitati pronti a pregustare le nozze previste ad ottobre, è documentato il momento in cui ha lasciato la compagna svelando di essere stato tradito e accusandola essere una donna infedele. Un filmato piombato sulla pubblica piazza come una bomba, sintesi imprevista di una questione personale che ha finito per innescare polemiche a rotazione, a cui, scrive Repubblica, ora si sommerebbe una grana dal punto di vista professionale per il suo stesso protagonista.



Secondo il quotidiano, la società che il manager della finanza avrebbe fondato con altri due colleghi, Directa Sim, e attiva nel settore del trading online da anni, sarebbe finita nel mirino di Bankitalia: “Avrebbe intermediato credito tra istituti senza esserne autorizzata“, riporta la testata giornalistica. Stando alla ricostruzione di Repubblica, la realtà imprenditoriale a cui Massimo Segre haa contribuito a dare vita sarebbe sotto inchiesta per l’ipotesi di abusivismo finanziario e bancario. Nel giugno scorso sarebbero scattate le perquisizioni della Guardia di Finanza e otto persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati.



Massimo Segre, non solo questioni personali nel calderone delle cronache: “La sua Directa Sim sotto inchiesta”

Stando a quanto ricostruito dalle colonne di Repubblica e Open, l’indagine su Directa Sim riguarderebbe attività comprese tra il 2019 e il 2022 e l’azienda che vede tra i fondatori Massimo Segre sarebbe finita nel mirino della Banca d’Italia per operazioni ritenute non autorizzate. Secondo le informazioni riportate dai quotidiani, a occuparsi dell’indagine sarebbe la Procura di Torino. L’ipotesi al centro dell’inchiesta vedrebbe la società in questione agire come una “banca” pur senza avere autorizzazioni. Per l’accusa, diverse banche avrebbero passato i risparmi dei clienti che, riporta ancora Open, la società avrebbe “girato ad altri istituti di credito bisognosi di liquidità“.



Su Repubblica, una nota dei legali dell’azienda: “Directa, nonostante un parere firmato dal professor Carbonetti, ha deciso di cessare l’attività oggetto di contestazione – che non impatta in alcun modo sulla clientela retail – per massimo rispetto della magistratura inquirente. Siamo certi che riusciremo a dimostrare la correttezza dell’operato della società e l’estraneità ai fatti contestati al suo presidente che risulta coinvolto in qualità di mero responsabile legale e che non è stato oggetto di perquisizione. Dalla decisione assunta dalla società non sono previsti significativi impatti sui risultati economici sia per l’anno 2023 sia per il 2024“. Massimo Segre, nel frattempo, sarebbe in vacanza a Zanzibar dopo l’incredibile epilogo della sua relazione con Cristina Seymandi.