Massimo Stano vince l’oro nella marcia 20 km ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020: un successo immenso per il corridore, che ha regalato all’Italia l’ennesima medaglia. Adesso ne manca soltanto una per raggiungere il record storico di 36 onorificenze, conquistato alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 e in quelle di Roma del 1960.



Una gioia immensa, al traguardo dei 20 km, per Massimo Stano. Il marciatore azzurro ha regalato una nuova festa all’Italia. “È una grande giornata per l’atletica, anche se l’ho vissuta con animo triste”. Questo il commento di Sandro Donati all’Adnkronos a seguito della vittoria della medaglia d’oro. L’allenatore, che ha seguito Alex Schwazer prima della squalifica per doping, ha applaudito il ventinovenne. Resta, tuttavia, il rammarico per l’assenza del campione della 50 km a Pechino 2008, il quale non ha ricevuto il “via libera” della giustizia sportiva per il ritorno in gara.



Massimo Stano vince l’oro: gli elogi di Donati

È un atleta veramente splendido dal punto di vista delle doti e tecnico”. Lo ha detto Sandro Donati al termine della marcia 20 km dei Giochi di Tokyo 2020. Massimo Stano, dunque, vince l’oro e convince. Una medaglia d’oro senza dubbio meritata. “Mi è sembrato di gran lunga il più corretto e questa vittoria lo ripaga dalle ingiuste proposte di squalifica che al campionato del mondo compromisero la gara perché lo demoralizzarono dal punto di vista psicologico”, ha aggiunto ai microfoni dell’Adnkronos. L’allenatore, ad ogni modo, ritiene che questo sia un importante passo affinché la marcia in Italia raggiunga alti livelli.



Sandro Donati, infatti, guarda anche al dietro le quinte. I complimenti non sono rivolti esclusivamente a Massimo Stano, bensì anche all’intero team azzurro. “Se si osservava l’atletica italiana dell’anno scorso e di quest’anno si vedeva una crescita, con una pluralità di nomi che si affacciano e una ricchezza con tanti bei talenti”. Il contributo dato dagli immigrati, in tal senso, è soltanto una parte del bottino. La nuova generazione di atleti italiani è di per sé promettente. “Una atletica vitale con un tessuto tecnico capace di sostenerla”, la ha definita l’ex allenatore di Alex Schwazer.

Un particolare merito, inoltre, va al dt Antonio La Torre. “Credo che gli vada riconosciuta la qualità e la pazienza. L’atletica è uno sport difficile da gestire con molto individualismo, lui ha saputo tirare fuori il meglio”. Impossibile, secondo Sandro Donati, guardare soltanto agli atleti a fronte di un lavoro così meticoloso, soprattutto nell’ambito di uno sport che racchiude discipline talmente ampie e diversificate.