Massimo Troisi moriva 27 anni fa, il 4 giugno del 1994. Un attore indimenticabile, napoletano doc, capace di entrare nel cuore degli italiani come pochi han fatto. Il programma condotto da Gigi Marzullo, Sottovoce, in onda in notturna su Rai Uno, ha voluto ricordare quell’immenso artista che era Massimo Troisi e per l’occasione ha intervistato un altro grande della storia dello spettacolo italiano come Renzo Arbore, amico intimo del campano.
Secondo l’attore pugliese la carriera di Troisi sarebbe potuta divenire ancora più luminosa di quanto già non lo fosse: “Massimo Troisi sarebbe potuto diventare un altro Eduardo De Filippo – spiega, parlando con Gigi Marzullo – ci avrebbe potuto andare molto vicino, anzi direi che cinematograficamente è stato importantissimo, perchè ha denunciato che c’è ‘un’altra Napoli’, una Napoli che scherza sulla propria tradizione e che ha lo spirito antico. era veramente un napoletano esemplare, modesto”. I due abitavano quasi l’uno a fianco dell’altro: “Eravamo amici e vicini di case, le nostre case distavano circa 50 metri, qualche volta veniva a casa ed è stato un peccato non aver registrato serate indimenticabili di fesserie e di canzoni perchè Massimo cantava”.
MASSIMO TROISI, RENZO ARBORE: “AVEVA UNA PASSIONE PER LE CANZONI POPOLARI”
Massimo Troisi, svela Arbore, aveva una passione smodata per la musica napoletana: “Aveva una passione per le canzone popolari vere napoletane, le cantava con grande passione”. Ma come era nella vita Troisi? “Nella vita era uguale a quello dei film – racconta ancora Arbore – aveva qualche tic di meno ma era uguale. Se c’è un piccolo limite di Massimo è che lui parlava un napoletano che a Vicenza è difficile da decifrare ma lo ha fatto, ed è giusto che sia così. Anche nella vita faceva questo, non l’ho mai visto arrabbiato, era molto casalingo”. Massimo Troisi aveva avuto dei problemi cardiaci nel 1993, prima dell’uscita de Il Postino, film che l’ha consacrato: aveva subito un’operazione negli Stati Uniti che non aveva però portato ai risultati sperati ed era così iniziato un lento declino fino alla morte.