La scomparsa di Lina Wertmuller, la prima donna italiana nella storia ad essere candidata come Miglior Regista al Premio Oscarnipote Massimo, che vanta una carriera ricca di successi.

L’uomo non ha mancato di ricordarla in occasione della cerimonia funebre: “Rendere pubblico un dolore così intimo un po’ lo inflaziona – sono state le sue parole -. Quando ci lascia un maestro, come era lei, si rimpiange il suo genio, ma anche un modo di vivere e di essere grande intellettuale. Una figura che manca molto in questo periodo”.



Massimo Weetmuller e il rapporto con la zia Lina Wertmuller: l’aneddoto inaspettato

In occasione della scomparsa della zia Lina, Massimo Wertmuller si è lasciato andare a un ricordo sul rapporto che aveva con lei: “Non voleva che la chiamassi zia, si arrabbiava moltissimo – sono le sue parole riportate dal ‘Corriere della Sera’ -. Semplicemente Lina. Ricordo le feste, Natale, Capodanno, i pranzi, le cene nella casa di Fregene, che insieme a quella dietro Piazza del Popolo era il suo nido”.



L’uomo non può che esserle riconoscere per i risultati che ha ottenuto nella sua carriera da attore: “Era fantastica. Mi ha insegnato la regola base di questo mestiere: prepararsi, studiare, leggere, essere curiosi, curare i dettagli. Fare la gavetta. Come nipote nessuna scorciatoia, anzi sul set il primo ‘vaffa’ che volava era per me”.

La sua perdita è certamente importante per il cinema italiano: “Non vedo eredi. Per me Lina è l’ultima dei giganti, come Gigi Proietti, Gigi Magni, portatori di un’idea popolare e profonda di cultura, Quando vanno via persone così va via un mondo. Io piango insieme la grande intellettuale e la zia. Mi tengo stretti i ricordi personali” – ha concluso.