L’attore romano Massimo Wertmuller è stato intervistato nella giornata di ieri da Paola Saluzzi, durante il programma di Tv2000, L’Ora Solare. Le prime parole sono sulla felicità: “Io ho avuto un’operazione importante al cuore e quando mi sono risvegliato c’era un’inquadratura, una cornice dentro una finestra, c’era il sole, un tempo meravigliose, una suora che curava il giardino, un pino, un corvo e dei profumi. Dimentichiamo spesso che la prima felicità, a mio modesto avviso, comincia dalle piccole cose, la vita è un regalo magico che dovremmo meritare, onorare e proteggere. Perchè la morte è inaccettabile? Perchè chi va via non potrà più sentire un profumo, vedere un tramonto sul mare…”. Sulla nostalgia: “Io l’associo a qualcosa di dolce. Il passato per me non è una parolaccia, chi non sa chi è, da dove viene… a me la nostalgia fa venire in mente i miei genitori e cose che non ho più e che erano belle. Mi è capitato di ragionare in terza persona pensando ad un ricordo da bambino: non è proprio bello, e la nostalgia ti aiuta a renderlo vivo quel ricordo”.
Quindi Massimo Wertmuller ricorda un amico caro scomparso di covid: “Pietro era controllatissimo, serissimo, e in dieci giorni il covid l’ha portato via, non c’è stato nulla da fare. Potrei parlare per altri 4 amici che ho perso e per tutti quelli che sono stati intubati e non ce l’hanno fatta. Io ancora ci parlo con Pietro, la nostra amata Roma, e il pensiero va immediatamente a ciò che stiamo vedendo. Oggi si partecipa indignati per green pass, no vax, uno sull’altro senza mascherine, vuol dire prolungare questa tortura. Passano come vittime di una mancata libertà ma colpiscono la libertà di chi vuole curarsi. Io posso morire per un tuo starnuto, è un po’ esagerato da accettare”. Sulla moglie Anna Ferruzzo: “E’ un motore, un riferimento. L’unico errore che non si deve fare è pensare troppo che l’altro sia te. Lei è una parte di me ma se ragioni in questo senso fai l’errore di trattare l’altra persone come se fosse te, non è giusto perchè il tuo amore è per un altro individuo, è importante”.
MASSIMO WERTMULLER: “CHE GIOIA ANDARE IN SCENA, CI SONO STATO CON 40 DI FEBBRE”
In studio passa anche la foto di Rocco e Pupetta, i due cagnolini di Massimo Wertmuller: “Quando ha parlato di passione civica io ho trovato nei diritti degli animali, nel clima… sono segni di un mondo che andrebbe cambiato. Se non lo cambiamo noi chi deve farlo? Negli occhi di Pupetta e Rocco ho visto la sacralità nella vita che portano gli animali”. Sulla gratitudine: “La gioia di stare in scena… sono andato con 40 di febbre, ho fatto le flebo. Questa gioia l’ho imparata da Gigi Proietti, a lui devo dire grazie come a Gigi Magni, che è stato come un secondo padre. Devo dire grazie perchè mi hanno insegnato la vita”.
Massimo Wertmuller ha parlato anche di rabbia: “Io sono sincero, si tratta di una parola che mi appartiene, ho sempre avuto un problema di gestione della rabbia, non ho mai lasciato correre di fronte alle ingiustizie, a mio danno e forse quell’operazione che ho avuto deriva anche da quello. Oggi ho imparato a gestirla un po’ meglio però… Il perdono? E’ legata un po’ alla rabbia, capisco la bellezza del perdono, chiedere scusa è una cosa meravigliosa, ma se uno mi ha fatto una cosetta così 75 anni fa, io me la ricordo”. Sul ritorno a teatro: “Un’emozione arricchita dal fatto che ho fatto cose con persone che amo. Oggi c’è lo spettacolo con Rodolfo Laganà e per me è un’emozione in più. Quando c’è stato la pandemia abbiamo attraversato un periodo in cui il teatro è stato considerato un optional inutile anche dalle istituzioni”.