Massimo Wertmüller ha ricordato sua zia Lina anche davanti ai microfoni di Tg2 Post, raccontando il suo personaggio lontano dai riflettori: “Fuori dal set era divertentissima e generosissima. Avete visto il sorriso che lei portava stampato sul suo viso… Lei sorrideva alla vita. Diceva che alla sua morte se ne sarebbe andata ‘sazia’ della sua vita, perché l’aveva vissuta con pienezza”.



Per quanto concerne la carriera attoriale di Massimo Wertmüller, quest’ultimo ha rivelato: “Ai tempi del ginnasio avevo fondato una compagnia teatrale e provavamo nei garage. Mio padre, fratello di Lina, diceva che era un attentato allo scroto… Immaginate il clima! Mia zia Lina arrivava mentre noi facevamo il dramma. Puntualmente saltava una luce, una cassetta musicale e lei si metteva a ridere. Spero di avere almeno una cellula di questo sangue in comune e che abbia gli occhialetti bianchi. Temo però di non averla”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



MASSIMO WERTMÜLLER: “LINA SI ARRABBIAVA QUANDO LA CHIAMAVO ZIA”

«Negli ultimi cinque anni abbiamo perso una manciata di giganti, con alcuni avevo anche dei rapporti quasi parentali, penso a Gigi Proietti, Falqui, Scola…»: così ha esordito Massimo Wertmüller a Oggi è un altro giorno, nel ricordare la zia, Lina, morta nelle scorse ore all’età di 93 anni.

Massimo Wertmüller ha spiegato: «È preoccupante il vuoto culturale che si crea quando certe persone se ne vanno. Oggi se chiedi a un ragazzo chi era Sordi, non lo sa. Gli intellettuali hanno fatto da riferimento e Lina ha fatto da riferimento. Io piango l’ultima rappresentante della mia famiglia, del mio passato e della mia vita. Anche se si arrabbiava quando la chiamavo zia… (ride, ndr)».

MASSIMO WERTMÜLLER: “MIA ZIA LINA NON SE N’È ANDATA SOFFRENDO”

Massimo Wertmüller ha ricordato alcuni aneddoti familiari: «Lei ha esordito come aiuto regia di Fellini, poteva esserci un Natale di passaggio anche Fellini. Magari mia nonna mangiava un occhio di mucca, c’era Fellini che diceva “fa senso”. Mia nonna rispondeva: “Non mi rompere i coglion*, Federico”. Poi si proiettavano video, film… Momenti che non dimenticherò mai». «Un genio dentro casa ti insegna tante cose: la cura, la preparazione, l’intelligenza si allenano come in una palestra, Lina lo faceva», ha aggiunto Massimo Wertmüller, per poi ricordare l’ultimo incontro con la zia, scomparsa nelle scorse ore: «L’ho salutata due giorni fa, lei mi ha stretto la mano. Gli ultimi passaggi sono stati i più sofferenti, ma non se ne è andata soffrendo. Ricorderò sempre questa stretta di mano che mi ha fatto due giorni fa».