RICORSO TRIBUNALE DECIDERÀ IL NUOVO GRANDE ORIENTE D’ITALIA: COSA SUCCEDE NELLA MASSONERIA ITALIANA
Se già la “contesa” interna della Massoneria è materia piuttosto complessa, dopo quanto avvenuto negli ultimi mesi presso la loggia più famosa d’Italia (e riconosciuta anche dallo Stato) il grande “caos” è presto che servito: il Grande Oriente d’Italia (GOI) dovrà attendere l’esito di una sentenza del tribunale per sapere chi sarà il nuovo Gran Maestro dopo gli ultimi 10 anni di gestione del controverso Stefano Bisi. A raccontare nel dettaglio la guerra interna al GOI è una fonte diretta della Massoneria a Stefano Zurlo su “Il Giornale” dopo che l’elezione del “delfino” di Bisi è stata contestata fino a portare il ricorso presso il tribunale civile di Roma.
L’ultima udienza prima della sentenza finale si è tenuta lo scorso mercoledì e nelle prossime settimane è attesa la decisione per capire chi tra Leo Taroni, vincitore delle elezioni interne del Grande Oriente d’Italia nel marzo 2024, e Antonio Seminario, “delfino” del Gran Maestro uscente Bisi e nuovo leader dopo il clamoroso ribaltone avvenuto per mano della Commissione elettorale nazionale che non ha riconosciuto la vittoria di Taroni. 6482 voti conquistati alle urne, con soli 15 voti in più di Seminario, avevano visto come vincente la lista di Taroni che proponeva un cambiamento deciso nella guide della Massoneria dopo i problemi e le inchieste emerse nei 10 anni di guida Bisi. Il terzo staccato, Pasquale La Pesa, era considerato fuori dai giochi con soli 688 voti conquistati: il cavillo usato dal comitato sconfitto e ricorrente contro Taroni è che dalle schede elettorali sono stati tagliati i tagliandi antifrode.
I NOMI IN CAMPO PER IL DOPO-BISI E COSA C’È (VERAMENTE) IN BALLO PER LA GUIDA DEL GOI MASSONICO
Per questo motivo, la Commissione elettorale del Grande Oriente d’Italia ha deciso di annullare i risultati delle Elezioni rimettendo nel pieno caos la più importante e numerosa loggia della Massoneria italiana: viene consegnato di nuovo la guida del GOI alla componente che si riconosce in Bisi, ma è Taroni a non accettare tale esito rivolgendosi con tutti i documenti annessi al tribunale civile italiano. In poche parole, dovrà essere lo Stato a dirimere la vicenda assegnando il titolo di Gran Maestro massonico tra i due contendenti.
«La mancata rimozione del tagliando non può essere causa di nullità. E nessun documento del Goi dà rilevanza al certificato nel procedimento elettorale», fa notare sempre al “Giornale” la fonte diretta del Grande Oriente dopo il ribaltone elettorale interno. Dalla contestazione sul voto fino ala guida a tratti “spericolata” della Massoneria con Bisi, con annesse epurazioni che sarebbero state effettuate all’area che fa riferimento a Leo Taroni negli ultimi mesi. Un gran caos, in sostanza, che porterà la corte a dover dirimere le logiche interne della principale loggia nostrana.