POLEMICA A TERNI PER LA PRESENZA DEL VESCOVO ALL’INAUGURAZIONE DELLA CASA DELLA MASSONERIA DEL GOI

Certamente fa specie vedere un vescovo della Chiesa Cattolica presenziare e inaugurare addirittura alla Casa della Massoneria nel pieno centro città: la polemica poi però aumenta visto che a Terni lo scorso 27 settembre, per la presentazione della Casa Massonica del Grande Oriente d’Italia in via Roma, non c’era solo il vescovo Francesco Antonio Soddu ma l’intero board dell’amministrazione comunale locale. Dopo la cerimonia con il Gran Maestro Stefano Bisi c’erano presenti anche il sindaco Leonardo Latini, il prefetto Giovanni Bruno e per l’appunto il vescovo della Diocesi di Terni.



Ad aumentare la polemica sul rapporto tra Chiesa e Massoneria vi è il fatto che proprio all’interno della Casa del GOI di Terni vi sono anche due templi adibiti alle cerimonie laiche del gruppo massonico (legalmente riconosciuto, questo va detto). Sul piede di guerra già qualche mese fa era scattata Radio Maria con un articolo molto critico sulla “indifferenza” di alcuni membri della Chiesa nei confronti della Massoneria: «L’indifferentismo religioso dei massoni è caratterizzato da una concezione di stampo deistico, incompatibile con la concezione cattolica. Ci sono circa seicento documenti, approvati dai Papi, che condannano la Massoneria, in qualunque forma. La Libera Muratoria nega in linea di principio il valore della verità rivelata rifiutando ogni fede nei dogmi insegnati dalla Chiesa».



MASSONERIA, IL MESSAGGIO DEL VESCOVO DI TERNI: “FRAINTESO, IO TESTIMONIO IL VANGELO”

In effetti è la stessa Chiesa Cattolica, con la decisione del 26 novembre 1983 della Congregazione per la Dottrina della Fede, a ribadire con forza la piena «inconciliabilità tra fede cristiana e Massoneria […] Solo Gesù Cristo è, infatti, il Maestro della Verità e solo in Lui i cristiani possono trovare la luce e la forza per vivere secondo il disegno di Dio, lavorando al vero bene dei loro fratelli». Come riportato invece dal Grande Oriente d’Italia nel suo comunicato, dopo la presentazione della cerimonia per la Casa del GOI a Terni, «le istituzioni hanno ringraziato per l’invito ed espresso l’auspicio che iniziative come questa possano alimentare il dialogo e il confronto tra realtà diverse sconfiggendo i pregiudizi».



Tra queste istituzioni era rappresentata anche la Chiesa con il vescovo Soddu che è stato pesantemente contestato in questi giorni non solo a livello locale: è servita dunque una nota ufficiale della Diocesi dove il prelato ha sottolineato la completa fedeltà alla Chiesa di Gesù, smentendo le varie ricostruzioni che già lo vedevano in alcuni casi addirittura come “simpatizzante” della Massoneria. «In merito all’apertura del nuovo ingresso della sede del GOI a Terni, desta stupore, sconcerto e amarezza la lettura strumentale, volutamente equivocata e fraintesa, della presenza del Vescovo Soddu a tale circostanza», spiega il vescovo Francesco Soddu in un comunicato netto apparso sul sito della Diocesi ternana. «La lettura dei fatti, che non ha neanche tenuto conto dei contenuti di quanto il Vescovo ha detto, travisa totalmente il senso della sua presenza che, non identificandosi con un pensiero differente dalla dottrina Cristiana, ha invece ha avuto l’unico scopo di testimoniare la fedeltà al Vangelo e alla Chiesa, soprattutto in questo tempo del percorso Sinodale che la caratterizza», ha poi aggiunta la stessa Diocesi.