Che cos’è la mastectomia preventiva, l’operazione a cui si è sottoposta la famosa modella Bianca Balti

Nei mesi scorsi si è parlato molto dell’operazione a cui si è sottoposta la top model Bianca Balti, ovvero la mastectomia preventiva, a cui la donna ha fatto ricorso perché le era stata riscontrata la BRCA1, ossia una “mutazione genetica che mi è stata diagnosticata e che aumenta esponenzialmente il mio rischio di contrarre un tumore al seno e/o alle ovaie”. Dunque che cos’è la mastectomia preventiva? Consultando l’autorevole sito airc.it ritroviamo una definizione accurata ed una spiegazione ben precisa riguardo l’operazione.



Si tratta sostanzialmente dell’asportazione delle due ghiandole mammarie in una donna ancora sana ma portatrice di specifiche mutazioni genetiche che – come nel caso della famosa top model – comportano un aumentato rischio di sviluppare un cancro al seno. “Non posso permettermi di ammalarmi io che porto, sola, la responsabilità economica di tutte sulle spalle“, aveva spiegato Bianca Balti. “Perché vorrei che le mie bambine trovassero in me la forza di agire se un giorno anche loro venissero diagnosticate”.



Perché viene presa in considerazione la mastectomia preventiva?

La mastectomia preventiva è una possibilità da discutere caso per caso, considerando diversi aspetti, tra cui l’età del paziente, il rischio di ammalarsi del soggetto in esame, dei benefici attesi, dei potenziali effetti collaterali e dell’impatto psicologico sulla persona. Come accennavamo, i casi in cui possono essere proposte operazioni di questo tipo, riguardano principalmente i geni BRCA1 e BRCA2. Nel caso in cui presenti, tali mutazioni aumentano nella fattispecie il rischio di sviluppare tumori a carico del seno e delle tube-ovaie.



Non solo, le mutazioni dei geni BRCA1 e 2 potrebbero causare un aumento di rischio di ammalarsi anche di altre tipologie di tumori, tra cui il tumore alla prostata e al pancreas. In passato, alla mastectomia preventiva si sottopose anche l’attrice Angelina Jolie sempre per la stessa mutazione genetica, e che contribuì a sensibilizzare le donne sull’importanza del test.