Dopo lo scontro sui social, tra Clemente Mastella e Carlo Calenda scatta la lite in tv. Il sindaco di Benevento, ospite di Mezz’ora in più, se l’è presa con il leader di Azione che su Twitter aveva rivelato il contenuto di una loro telefonata. Calenda evidentemente stava seguendo l’intervista da Lucia Annunziata in diretta visto che ha subito chiamato per intervenire. “Spero per i romani che Calenda non diventi sindaco di Roma. Calenda è un burinotto, pariolino e figlio di papà. Non sono io che offendo lui ma è lui che ha offeso me”, aveva detto Mastella. In riferimento alla telefonata, che secondo Calenda sarebbe servita per fare un “sondaggio” sulla sua posizione in merito alla crisi di governo, Mastella ha spiegato di conoscerlo da 20-30 anni. “Nella mia telefonata non gli ho detto di votare per il governo, gli ho chiesto che avrebbe fatto: gli ho chiesto ‘voti per Renzi?’ e lui mi ha risposto: ‘Sono contro Renzi, sono contro il Pd, che deve venire su di me a Roma’. Allora le telefonata è finita lì”. A questo punto è intervenuto Calenda, ma Mastella non ha voluto dare vita ad un confronto diretto. “Per il dato morale che ha messo in piedi, non ho nessuna voglia di parlare con Calenda”, ha chiuso subito Mastella.
“So che Mastella ha fatto una serie di insulti. Ho solo riportato il fatto che un signore a me sconosciuto mi ha telefonato per dirmi che se avessi fatto votare per il governo Conte, il Pd mi avrebbe appoggiato come sindaco di Roma. E’ chiaro che si trattava di un sensale, di una persona che cercava voti a nome di altri”, ha invece dichiarato Calenda in collegamento telefonico. Inoltre, ha spiegato di averlo liquidato perché ritiene che questa pratica sia “indegna”. E ha ritenuto di dover rendere pubblico il contenuto della telefonata per far sapere “che un figuro del genere si aggira dicendo queste cose. Io ho solo detto quello che è avvenuto, mi piacerebbe sentire dal Pd e dal governo se era incaricato di fare questo tipo di promesse. Io personalmente non lo credo”. (agg. di Silvana Palazzo)
MASTELLA ATTACCA, CALENDA SI DIFENDE…
Sta diventando un episodio a puntate lo scontro tra Calenda e Mastella. L’antefatto è la crisi di Governo aperta da Italia Viva. Segue la telefonata del sindaco di Benevento al leader di Azione per proporgli uno scambio: l’appoggio a Conte in cambio del sostegno del Pd alle amministrative di Roma. Indignato, Calenda ha risposto ha tono e noi del Sussidiario via abbiamo tenuti aggiornati su tutti gli sviluppi della vicenda. Nell’ultimo tweet, il leader di Azione ha chiarito di aver deciso di rendere pubblica la lite avendo considerato l’offerta di Mastella un’inulto alla sua dignità morale. «Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata. E tuttavia considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo. Ps. non ho motivo di pensare che il Pd fosse a conoscenza di quanto detto». (Agg. di Silvia Polvere)
MASTELLA REPLICA: “SEI UN PALLONE GONFIATO”
Prosegue lo scontro a distanza tra Carlo Calenda e Clemente Mastella. Come vi abbiamo raccontato, il leader di Azione ha rivelato che il sindaco di Benevento ha provato a contattarlo, proponendogli uno scambio – sostegno a Conte per l’appoggio del Pd alle amministrative a Roma – e non è tardata ad arrivare la replica dell’ex DC. «Mi sembra confermi i termini della telefonata», ha spiegato Calenda su Twitter: «Io sono totalmente inaffidabile per intrallazzatori e responsabili. E ritengo un insulto pensare che non lo sia. Così come ritengo un insulto la telefonata di Mastella. Le sue offerte le andasse a fare in luoghi diversi». Durissima la controreplica di Mastella: «Un gregario era tanti anni fa, quando l’ho conosciuto, e tale rimane. Ma Sancho Panza non diventerà mai Don Chisciotte. Un goffo pallone gonfiato al quale non ho fatto alcuna offerta. Potevo mai parlare a nome del Pd? Questo Calenda o ci è o ci fa. Decisamente ci è». (Aggiornamento di MB)
“L’APPOGGIO A CONTE PER IL SOSTEGNO DEL PD A ROMA”
Clemente Mastella è certamente tra i politici del momento. Data la crisi di Governo, il sindaco di Benevento è tornato in campo a livello nazionale per guidare una truppa di responsabili in grado di sostenere l’esecutivo Conte, privo dell’appoggio di Italia Viva. Le trattative sono in corso e sta prendendo corpo l’ipotesi Udc (con tanto di ministero della Famiglia virtualmente assegnato). Ma, ovviamente, non possono mancare le polemiche… A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Carlo Calenda, che su Twitter ha rivelato: «Comunque anche io ho avuto l’onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo tu appoggi Conte e il PD appoggia te a Roma. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini. O quanto meno il mio. Costruttori del nulla». Un’offerta che ha più a che fare con il calciomercato che con la responsabilità decantata dall’ex esponente di Democrazia Cristiana…
L’OFFERTA DI MASTELLA A CALENDA
Come riportano i colleghi de Il Giornale, non è tardata ad arrivare la replica di Mastella. In sindaco di Benevento non ha usato mezzi termini: «Sei una persona di uno squallore umano incredibile. Ti ho telefonato per chiederti cosa facevi e mi hai detto che eri contro Renzi. Allora sei per il Pd? No, mi hai risposto: ‘Il Pd mi dovrà scegliere per forza come candidato sindaco’». Clemente Mastella ha poi rincarato la dose: «Poi hai aggiunto: ‘Ne parlo. Quanto a me, non ho alcuna titolarità per parlare a nome del Pd. Sei rimasto quello che conoscevo all’epoca del Cis di Nola, che era il referente per le segnalazioni. Ruolo modesto, perché sei moralmente modesto». Appuntamento al prossimo tweet…