Clemente Mastella e Luigi De Magistris sono tornati a insultarsi in tv. È accaduto ieri a Non è l’Arena e la vicenda non si è chiusa lì. In risposta alle affermazioni dell’attuale sindaco di Napoli, quello di Benevento ha emesso un comunicato stampa. «Oltre ad essersi cimentato nelle consuete farneticazioni, che lo vedrebbero al centro di un complotto dei poteri forti, ha raccontato, come al solito, il falso, circa l’esito del processo penale, in cui è stato coinvolto, con l’accusa di abuso d’ufficio in mio danno, per aver violato la norma della legge Boato». Il riferimento di Mastella è al momento in cui De Magistris ha spiegato di essere stato prosciolto dalla Corte d’Appello penale di Roma con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. A tal proposto, Mastella nel suo comunicato fa notare che De Magistris ha omesso di evidenziare quanto accaduto dopo. «La Cassazione ha travolto e annullato quella sentenza di proscioglimento, affinché si celebrasse un nuovo giudizio a carico del De Magistris, ritenendo completamente errata la sentenza di assoluzione pronunciata a suo favore».

Clemente Mastella quindi prosegue nella nota spiegando che, visto che Luigi De Magistris non aveva rinunciato alla prescrizione, ne ha beneficiato in pieno. «La Cassazione ha dovuto prendere atto della estinzione del reato, dato il trascorrere del tempo». Quindi, secondo la ricostruzione del sindaco di Benevento, il procedimento è stato rinviato alla Corte d’Appello civile, «affinché si celebri un nuovo giudizio ai soli effetti risarcitori», facendo pertanto «rivivere la sentenza di condanna di primo grado». Questo vuol dire che la Corte d’Appello civile per il suo giudizio dovrà partire dalla sentenza di condanna di primo grado. Nel comunicato, però, Mastella si rivolge anche a Luca Palamara, che era presente in studio al momento dello scontro. «Sarei curioso di conoscere dal reticente Dott. Palamara i componenti del “De Magistris Fan Club”, di cui parla nel suo libro, che esercitarono, nei miei confronti, una indegna azione investigativa, con esiti umani e politici devastanti». (agg. di Silvana Palazzo)

MASTELLA VS DE MAGISTRIS A NON È L’ARENA

Lite tra Clemente Mastella e Luigi De Magistris in diretta tv a Non è l’Arena. In studio c’era Luca Palamara a discutere degli intrecci tra la magistratura e la politica, allora è tornata a galla la vicenda dell’inchiesta Why not, condotta proprio dall’attuale sindaco di Napoli, all’epoca alla procura di Catanzaro. Mastella, che era ministro della Giustizia, aveva disposto da poco il trasferimento del pm per presunte irregolarità in altre indagini. Da qui il sospetto di De Magistris che il trasferimento sia stato disposto proprio per firmare quell’inchiesta. Una vicenda che torna a galla oggi con la chiamata del sindaco di Benevento al programma di Massimo Giletti.

«Ho ascoltato farneticanti enunciazioni riguardo la mia persona e quell’inchiesta. C’era un fan club di magistrati che decideva chi perseguire, mentre altri venivano lasciati ai margini. Si intervenne su di lui, perché il 98% delle sue inchieste finorno in vacca, furono abortite in modo incredibile, certificando la capacità di indagare regolarmente». Mastella ha parlato anche di un risarcimento che deve ancora avere da De Magistris ed è pronto devolvere. «Ha abusato nell’uso dei tabulati telefonici miei e del presidente del Consiglio, si è salvato solo con la prescrizione».

LITE MASTELLA – DE MAGISTRIS “SEI UN FARABUTTO”

Non è tardata ad arrivare la replica di Luigi De Magistris: «Ho già subito troppi danni, le bugie di Mastella in diretta non posso sentirle. Parlo solo se non mi interrompe, so il giochetto di questi politicanti qual è». Clemente Mastella non ha apprezzato: «Lei ha fatto il politicante». La lite così è andata avanti: «Lei è un bugiardo. Mi dica quando mi darà i soldi che la Corte di Cassazione ha stabilito, dica che non c’è stato questo giudizio». Il sindaco di Napoli ha rilanciato: «Lei passa alla storia come il ministro peggiore della storia della Repubblica, per colpa sua e insieme ad altri ha commesso attentato alla Costituzione». Il sindaco di Benevento ha replicato altrettanto duramente: «Io bugiardo storico? Lei è un farabutto storico». Quando le acque si sono calmate, tramite Massimo Giletti, De Magistris prima ha spiegato di essere stato assolto dalla Corte d’Appello perché il fatto non costituiva reato, poi ha smentito che il 98% delle indagini è andato male. «Quando mi sono imbattuto in Mastella e in alcuni reati ha cercato di fermarmi col presidente della Repubblica (Giorgio Napolitano, ndr), il Csm, le correnti, l’Anm, il procuratore generale e quello della Repubblica». Clemente Mastella invece ritiene di essere stato «indagato in modo ignobile».