Mastodon è un social network simile a Twitter ma non del tutto uguale. Benché anche con questo social network sia possibile parlare con tutti gli iscritti, la costruzione tecnica del social molto meno conosciuto di Twitter descrive un baluardo per la difesa dei dati, caratteristica che lo rende unico.
Poche ore fa Bloomberg annunciato la volontà di acquisizione da parte di Elon Mask di Twitter Inc. per 43 miliardi di dollari: una transazione che annuncerebbe una nuova era di libertà di parola, così come l’ha voluta battezzare il patron di Tesla.
Mastodon: il Twitter decentralizzato
Ma ci sono molti altri social che invece hanno proprio questo scopo, quello di garantire la libertà di parola che però passa verso una decentralizzazione dei server. È proprio questo che caratterizza Mastodon: ciascun utente in pratica è collegato al proprio server, chiamato istanza. Non tutte le stanze sono uguali, ciascuna alle proprie regole. Non si tratta di regole tecniche ma regole di tipo comportamentale volte alla buona coesistenza all’interno del social nel rispetto dei valori della collettività e della democrazia.
In pratica un’istanza è una sorta di server su cui sono collegate delle passioni comuni e delle linee guida di tipo sociale, per questo, per chiunque voglia iscriversi basta scegliere tra le varie tipologie di istanze: gli artisti ad esempio potrebbero iscriversi a Mastodon.art, quelli con molte passioni possono iscriversi ad istanze generaliste come Mastodon.uno.
Mastodon: cosa si può fare
Anche su Mastodon i consistono di 500 caratteri e sono chiamati toot. La timeline è simile a Twitter e consiste in una home dov’è possibile leggere i post delle persone seguite, il locale dove sono presenti i post della propria istanza. Poi c’è la federazione dove ci sono tutti i post di Mastodon. Tuttavia non esistono limiti di collegamenti tra i profili presenti in un’istanza con profili presenti su un’altra istanza.
La novità di Mastodon è che è priva di profilazione e quindi è priva di pubblicità. Il social network si può usare anche su smartphone attraverso alcune applicazioni ad esempio per Android abbiamo Tusky e Fedilab. L’interno del social esistono anche delle piattaforme alternative a YouTube come PeerTube, oppure un’alternativa a Instagram come Pixelfed.