Il più grosso mistero dell’universo è sempre più vicino a trovare una concreta spiegazione. Da decenni, infatti, fisici e scienziati si interrogano sulla natura, volatile ma concreta, della Materia oscura. Grazie all’impiego dei particolari orologi atomici, infatti, un team delle Università della California e del Delaware, hanno scoperto che sembra possibile rilevarla, aprendo la strada a tutta una nuova serie di scoperte che potrebbero, potenzialmente, cambiare le sorti del nostro pianeta e delle future esplorazioni spaziali. La ricerca, nominata “Rilevamento diretto della materia oscura ultraleggera legata al Sole con sensori quantistici spaziali”, è stata pubblicata sulla celebre rivista Nature, nella sua sezione Astronomy, e suggerisce l’invio di almeno due orologi atomici nell’orbita del Sole.
Cos’è la Materia oscura e perché è importante?
La Materia oscura è un tema piuttosto famoso ma del quale, in linea di massima, si ha una comprensione piuttosto ridotta, specialmente per quanto riguarda la sue possibili implicazioni e sull’importanza che ha osservarla e studiarla grazie agli orologi atomici. La Materia oscura potrebbe essere immaginata come un’immensa e sconfinata sostanza, del tutto sfuggente e impossibile da osservare ad occhio nudo, che rappresenta circa l’85% della materia che ci circonda (tanto sulla terra, quanto nel resto dell’universo).
Si tratta, concretamente, di qualcosa di sfuggente, che è in grado di non riflettere o emettere luce e che potrebbe spiegare come mai l’universo sia buio. La sua presenza è nota agli scienziati e ai fisici perché è stato possibile, fino a questo momento, osservarla grazie a particolari interazioni gravitazionali tra la luce e la materia, mentre non si è mai riusciti a rilevarla direttamente. Proprio in questa direzione muove l’esperimento sulla Materia oscura e gli orologi atomici.
Orologi atomici e Materia oscura
Insomma, seppur per ora sia ancora difficile comprendere la reale e concreta risonanza che avrebbe la possibilità di rilevare la Materia oscura grazie agli orologi atomici, il mondo della fisica sembra essere in fermento. Concretamente, un orologio atomico è un dispositivo (grosso circa come il cassone di un furgone) che indica l’ora, basandosi però sulle oscillazioni prodotte dagli atomi, ed impiegati soprattutto sui satelliti che abilitano il GPS. Gli orologi atomici non hanno delle vere e proprie lancette che indicano le ore, ma questo avviene attraverso un processo ripetitivo (da immaginare come un pendolo) danno un’indicazione estremamente precisa del tempo che è trascorso.
Per dirlo in altri termini, gli orologi atomi che impiegano atomi di stronzio (la scelta dell’atomo dipende dalla concentrazione di atomi nel luogo in cui è posizionato il dispositivo), scandirà con 430 trilioni di tic un singolo secondo “terreste”. Il loro impiego risulta essere particolarmente utile, ora come ora, soprattutto per aiutare la navigazione dei veicoli spaziali, mantenendo i contatti temporali con la terra. Reagendo, infine, alla Materia oscura, in futuro non si può escludere che risulteranno particolarmente utili nei contesti dei viaggi spaziali verso pianeti inesplorati (Marte in primis) al fine di garantire una maggiore sicurezza dei viaggi in contesti del tutto ignoti (rilevando, per esempio, nell’atmosfera dei pianeta rosso particelle nucleari dannose per la vita umana, oppure comprendendo meglio il trascorrere del tempo sugli altri pianeti, rispetto alla terra).