Come sappiamo a partire da da il mese di agosto e il governo ha modificato tutta la normativa relativa ai congedi parentali. In questo senso è stato introdotto il concetto di maternità flessibile che è una possibilità offerta alle neo-mamme oltre che una maggiore flessibilità per il congedo parentale di paternità.
Maternità flessibile: che cos’è e cosa cambia rispetto al passato
Anche se il carovita sta velocemente decelerando la corsa alla formazione di nuove famiglie che in Italia era già in grave rallentamento rispetto al passato, esistono delle misure di welfare che sono volte a incentivare la natalità, tra queste rientra anche la maternità flessibile che è appunto una misura di welfare volta al sostegno delle esigenze socio economiche delle famiglie. In particolare la maternità flessibile interviene nella necessità di essere il più vicino possibile al nascituro in modo da garantire l’equilibrio psicofisico delle neo-mamme.
I giorni di congedo non servono quindi soltanto ad una riorganizzazione economica del nucleo familiare, ma anche ad un nuovo equilibrio sociale. Per questo motivo è necessario presentare della documentazione presso il proprio datore di lavoro in modo da poter usufruire del permesso.
Maternità flessibile: come presentare la domanda
È bene precisare che la maternità è un permesso che esiste sin dal 2000, anno in cui è stata introdotta la legge regolatrice. Si tratta di un permesso poco utilizzato, soprattutto in ambito privato. Eppure la legge da alle neo-mamme la possibilità di stare più vicini al proprio figlio e ottenere un periodo flessibile di pausa dal lavoro.
Si può quindi posticipare di un mese l’astensione dal lavoro prima del parto fino al periodo successivo al parto e quindi si può andare in maternità dal nono mese di gravidanza fino al quarto mese di vita del bambino oppure utilizzare la formula dei due mesi prima della nascita del bambino più tre mesi dopo il parto.
Anzitutto va specificato che la maternità non è un bene acquisito in automatico con lo stato di gravidanza, ma va presentata un’apposita richiesta al datore di lavoro. Questo può essere fatto a partire dal settimo mese e sarà necessario accludere una serie di certificazioni sanitarie oltre alla volontà di voler utilizzare la maternità specificando quali sono i giorni di flessibilità di cui si vuole usufruire.