Sarà adottata la bambina che è stata abbandonata in Ucraina dai genitori italiani che si erano affidati alla maternità surrogata. Lo ha deciso il Tribunale dei Minori di Torino, che ha aperto una procedura di adottabilità nei confronti della piccola di un anno che è arrivata nei giorni scorsi in Italia. Lo rivela l’AdnKronos, spiegando che la bambina al momento è stata affidata ad una famiglia che aveva già altri figli e che si era resa disponibile da tempo per un affido tramite la rete dei servizi sociali. Dovrà occuparsene fino a quando la piccola non verrà data in adozione e che è affiancata da una baby sitter madre lingua ucraina. Nel frattempo i genitori italiani biologici sono stati già sentiti dagli investigatori. La coppia risiede nel nord del Piemonte.
Pare che da qualche mese siano sorte delle discussioni nella coppia di coniugi e, in particolare, pare che la donna non se la sentisse più di crescere quella bambina nata da un’altra madre con la maternità surrogata. Questo, secondo il Corriere della Sera, avrebbero spiegato agli investigatori. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo 45 senza per ora indagati né ipotesi di reato dalla procura di Novara. (Agg. di Silvana Palazzo)
ABBANDONANO FIGLIA NATA CON MATERNITÀ SURROGATA
Lascia senza parole la storia di una coppia di italiani che dopo aver “commissionato” una bimba in Ucraina con la pratica dell’utero in affitto, la maternità surrogata, ha deciso di lasciare la stessa affidata alla babysitter, tagliandole tra l’altro lo stipendio. Di questa vicenda assurda ne ha parlato recentemente il quotidiano il Giornale, che racconta di come la piccola, che oggi ha un anno, sia rientrata in Italia nelle scorse ore attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, e la collaborazione della Croce Rossa Italiana, e che ora dovrà essere affidata ad una nuova famiglia. La coppia, desiderosa di avere un figlio, si era recata in Ucraina nell’agosto dell’anno scorso, e dopo aver riconosciuto la piccola era stata affidata ad una “bambinaia” locale, decidendo poi di rientrare in Italia e risultando irreperibili.
La tata, a cui nel frattempo era stato tagliato lo stipendio, si era quindi decisa di rivolgersi al consolato italiano denunciando la vicenda. La procura dei minori del nostro Paese aveva a quel punto rintracciato i genitori, che avevano però riferito di non voler accogliere la piccola nella propria famiglia, di conseguenza, come detto sopra, è intervenuto lo Scip con la preziosa collaborazione della Croce Rossa italiana che ha messo a disposizione una squadra composta dalla pediatra Carolina Casini e dall’infermiera volontaria Halina Landesberg, che si sono prese cura della bimba. “Le condizioni della bambina sono buone”, ha spiegato la stessa Casini, parlando con i microfoni di Repubblica.
“LA TATA L’HA ACCUDITA MA…”
“Per fortuna, la tata che l’ha accudita fino a ieri l’ha amata molto e se ne è presa cura egregiamente. Come sempre la Croce Rossa protegge l’umanità e opera attivamente per garantire il diritto di adulti e minori ad essere protetti”.
Il Ciai, il Centro italiano aiuti all’infanzia, ha invece commentato: “Una notizia che lascia attoniti, una di quelle che speri, fino all’ultimo, si tratti di una fake news – le parole di Paola Crestani – nvece è tutto vero: è vero che una bambina, voluta fino al punto di prendere un volo aereo, affrontare una procedura di maternità surrogata, attendere la nascita, pagare un mucchio di soldi (ebbene sì, c’è anche questo aspetto), è stata poi abbandonata al suo destino”. Ricordiamo che in Italia la maternità surrogata è considerata un paese.