Pratica sempre più diffusa è la maternità surrogata, di cui si avvalgono soprattutto le coppie che non possono avere figli. In Italia è reato e chi si avvale di questa procedura è punito con la reclusione da 3 mesi a due anni, e con la comminazione di multe che partono dai 600 mila euro per arrivare anche fino al milione di euro. Ora arriva la proposta di legge di Fratelli d’Italia per vietarla anche se praticata da italiani all’estero.
Ad oggi tra i paesi in cui la maternità surrogata è legale troviamo gli Stati Uniti e l’India, in cui si è diffuso un vero e proprio ‘turismo procreativo’, con un ‘mercificio’ che ha tanto di listino prezzi: in India si parla di costi che vanno dai 25mila ai 30mila dollari, mentre negli Stati Uniti le cifre salgono anche fino ai 50mila dollari. Ed è proprio in questi paesi che molti italiani si recano pagando la surrogazione di maternità. La situazione potrebbe cambiare se il testo di legge dovesse essere approvato, applicando il divieto anche qualora il fatto fosse commesso all’estero.
Maternità surrogata: cosa dice il testo della proposta di legge
La recente proposta di legge reca come prima firma quella di Maria Carolina Varchi (Fdi). Il testo è stato presentato alla Camera ed è stato assegnato la scorsa settimana alla Commissione Giustizia. La proposta mira ad estendere la perseguibilità di reato, con la comminazione delle stesse pene severe, anche qualora la maternità surrogata (nota anche come ‘utero in affitto) fosse praticata all’estero da cittadini italiani. L’obiettivo è dunque quello di colmare un vuoto normativo di cui finora il legislatore italiano non si era occupato, fermandosi solo entro i confini nazionali con la legge n. 40/2004. Questa mancata regolamentazione ha destato problemi di interpretazione anche alla giurisprudenza dei tribunali, che ad oggi si è occupata del fenomeno solo in maniera marginale, non potendo forzare il dettato normativo andando a ricomprendere fattispecie che non erano contemplate.
Le ragioni sottese alla maternità surrogata e le critiche
La tecnica della maternità surrogata è solitamente anche la conseguenza di pratiche di adozione troppo lunghe, e spesso attorniate da requisiti che rendono la strada eccessivamente impervia, scoraggiando le coppie che non riescono a realizzare il sogno della maternità e della paternità. Proprio per queste ragioni molti sono spinti verso la surrogazione di maternità, pur nella consapevolezza dell’illegalità dell’azione.
Intorno alla proposta di legge non sono mancate comunque critiche. In particolare l’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, ha voluto sottolineare gli aspetti dubbiosi in merito al testo presentato, ritenendo come tale proposta sia da considerarsi “giuridicamente inapplicabile”, dal momento che per punire in Italia un reato compiuto in un altro paese, questo deve essere considerato illecito anche lì, in base al principio della doppia incriminazione.