I Matia Bazar alle origini e i loro successi

La band Matia Bazar sarà ospite di “Una voce per Padre Pio”, programma condotto da Mara Venier su Rai 1, insieme ad altri ospiti e cantanti che partecipano anche per la gioia comune di fare beneficenza e mandare un messaggio di speranza in un momento delicato caratterizzato dalla guerra in Ucraina e dalla pandemia. I Matia Bazar erano un gruppo musicale fondato a Genova nel 1975.



I membri della band erano Carlo Marrale (chitarra e voce), Piero Cassano (tastiera e voce) che è stato poi sostituito da Mauro Sabbione, Aldo Stellitta (basso e cori) e Antonella Ruggero (cantante); a questi membri si è poi aggiunto Giancarlo Golzi (batteria e cori). Il singolo del loro debutto è stato “Stasera…che sera!” a cui è seguito “Per un’ora d’amore”, brano che ha portato un grande successo alla band. Hanno partecipato più volte a Sanremo, hanno vinto nel ’78 con “…e dirsi ciao” e nel 1983 con il brano “Vacanze Romane” hanno ottenuto ulteriore successo. Nel 1990 la cantante Antonella Ruggero ha deciso di lasciare i Mattia Bazar ed è stata sostituita da Laura Valente. Proprio in quel periodo il gruppo ha cambiato stile dirigendosi sempre più verso il genere rock. Col tempo due dei membri (Stellitta e Golzi) sono morti e Laura e Sergio hanno lasciato la band.

Chi sono oggi i Matia Bazar

I Matia Bazar oggi grazie a Fabio Perversi hanno una nuova formazione: Luna Dragonieri(cantante), Piercarlo “Lallo” Tanzi (batteria), Silvio Melloni (basso) e Gino Zardonà (chitarra). La band è tornata sulla scena musicale con il singolo “Non finisce così”, inedito del nuovo album “The best of”, che è parte di un progetto di Fabio Perversi, che a tutti i costi ha voluto portare avanti la band. Il testo era stato scritto dal defunto artista Giancarlo Golzi ed è inedito.

Dopo che Antonella Ruggero decise di abbandonare la band, i Matia Bazar hanno deciso di selezionare la nuova cantante (Luna) con un’audizione insolita. La band aveva fatto un “provino caratteriale” ed è stato lo stesso Fabio Perversi a spiegare perché a “Tiscali”: “Il fatto è che in una band bisogna essere compatibili. Bisogna andare d’accordo, bisogna armonizzare non solo voci e strumenti ma anche caratteri. Non bisogna essere egoisti e pensare a sé: perché in una squadra è importante fare gol e non chi segna”. Adesso la band è pronta a ripartire e continuare una carriera costellata di successi e indubbiamente anche di cambiamenti.