Tanti ospiti stamane negli studi di Uno Mattina in famiglia, a cominciare da Matilde Brandi. La nota ballerina ed ex concorrente del Grande Fratello Vip ha presentato il suo spettacolo teatrale che scatterà il prossimo 2 febbraio al teatro degli Audaci: “Io debutto il 2 al teatro degli Audaci con una commedia molto divertente. Raccontiamo il disturbo della personalità, due donne completamente diverse che non sanno l’esistenza di una e dell’altra. E’ una commedia in cui si ride e si scherza ma il disturbo non è da sottovalutare. In questo spettacolo il personaggio deve scegliere quale personalità: ha due mariti e due storie. Alla fine vi faccio intuire che probabilmente accetterò le due donne e potrebbe essere una chiave di lettura”.
Sull’essere felici, a domanda diretta dei conduttori di Uno Mattina in Famiglia, Matilde Brandi ha risposto: “Mai ritrovato un nuovo slancio? Bisogna essere felici ma ci vuole coraggio, mi è successo, ho vissuto per tanti anni in una sorta di limbo, non ero felicissima ma ad un certo punto ho trovato il coraggio di cambiare idea”. In studio anche il comico Dado, anch’esso nei teatri con il suo spettacolo: “Racconto un Paese schiavo del controllo del telefono, ognuno di noi ha un telefono, dentro c’è un algoritmo che ha studiato come siamo fatti e ci conosce a 360 gradi. E’ la relazione di un uomo di quasi 50 anni che si trova ad avere una spia del KGB che sa i nostri musicali, culinari, sa cosa ordiniamo il Deliveroo… poi arriva il corriere e ti serve la paella perchè è tutto mischiato”.
MATILDE BRANDI, DODO E MARIO INCUDINE A UNO MATTINA IN FAMIGLIA
Poi Dodo ha proseguito: “Chi lavora in teatro ha avuto due anni di stop per la pandemia, oggi il rilancio ci deve essere per forza, dobbiamo tornare a teatro ed è meraviglioso vedere il pubblico che ha voglia di tornare. A teatro c’è anche Alice Pellegrini che è mia figlia e poi mia suocera Isabella mi ha detto di salutarla”. Infine la presenza in studio di Mario Incudine, grande musicista e attore, in teatro con lo spettacolo Barbablù: “Il teatro ha questo ruol – ha detto – lo ha avuto da sempre, forse non può risolvere i problemi ma può dare spunti di riflessione e uno spettacolo come questo da tantissimi spunti”.
“Barbablù – ha continuato Mario Incudine – è una favola per addormentare i bambini ma che ha ucciso sette donne, non voleva neanche i pensieri delle donne che diceva di amare, non voleva solo il possesso fisico ma totale. Si prendono le distanze da questo orco e forse si scopre che un po’ di Barbablù è dentro di ognuno di noi: riconoscere questa cosa è il primo passo per denunciare e prendere le distanze. Ogni giorno, per noi che facciamo questo mestiere – ha concluso Mario Incudine – è un debutto della nostra vita, ogni volta dobbiamo ricominciare da capo, chi mai avrebbe pensato che i teatri avrebbero chiuso? Quindi ringraziamo Dio per il ritorno in scena”.