Matilde Gioli, protagonista di Doc nelle tue mani si racconta al Corriere della Sera, ripercorrendo il suo passato: dai momenti cruciali dell’incidente accaduto durante l’adolescenza, che l’ha bloccata a letto per un lunghissimo periodo, alla mancanza del padre, scomparso quando lei non aveva ancora raggiunto il successo: “Mio padre non esiste più: il verdetto è definitivo ma non lo accetto, faccio cose strane, lo chiamo al telefono, mi chiedo dove diavolo sia. Non poter parlare con lui produce una tristezza profonda. Con la consapevolezza di aver ricevuto tantissimo da lui, la capacità di amare, di stringerci. Purezza e chiarezza. Questo resta. E ritorna”
Nata a Milano il 2 settembre del 1982, Matilde Lojacono, che ha preso il cognome della madre – “In famiglia abbiamo vissuto ciò che accadeva come un gioco..Ad un nome d’arte non pensavo proprio..” spiega nell’intervista – “Mio padre stava già male, sarebbe scomparso poco tempo dopo e quando mia madre venne a trovarmi sul set, Paolo,(Virzì ndr), toscano come lei, suggerì di adottare il suo cognome nella sola professione.– è una delle attrici più amate del momento. Occhioni verdi, dolcezza e talento, l’attrice ha ricevuto anche il titolo di Cavaliere della Repubblica dal Presidente Mattarella, dopo la partecipazione come madrina alla celebrazione del giorno dedicato alla donna, l’8 marzo. Non se lo aspettava, ma l’accoglie con con riconoscenza e soddisfazione.
Matilde Gioli attrice per caso?
Matilde Gioli è diventata attrice per caso. Come lei stessa ha raccontato al Corriere della Sera, si è trovata nel posto giusto al momento giusto. Stava accompagnando suo fratello al minibasket dove si svolgevano proprio i provini del film di Virzì “Il capitale umano”. Tuttavia la 32enne ammette che tutto il suo percorso professionale non si basa sulla casualità ma su una spinta inconscia verso quella direzione: “Lo capisco oggi per come sento e tratto ciò che fa parte del mio lavoro” specifica e aggiunge che per recitare serve una cosa fondamentale, ossia lo studio: ”Serve appropriarsi della tecnica, farsi una cultura cinematografica, temi sui quali devo ancora progredire. Sono queste le basi utili a tutti. Poi ciascuno mette in campo meccanismi propri.”
Lei per esempio si affida molto all’istinto, evita di insistere con la preparazione, la ripetizione del copione a memoria per lasciare spazio all’improvvisazione e alla naturalezza. L’aiuta anche il fatto, come lei stessa ha ammesso, di essere aperta alla fisicità. Lo sguardo dei colleghi non la blocca e questo l’aiuta ad affrontare al meglio il suo personaggio. Eppure Matilde Gioli in passato, quando era ancora una ragazzina, ha dovuto affrontare un momento davvero difficile. Sarà stata quell’esperienza a darle la forza ad affrontare le cose con più spontaneità?
L’incidente a 16 anni
Un momento davvero duro, che Matilde Gioli ha sempre raccontato, e che riporta al Corriere della Sera, come un avvenimento che ha segnato la sua adolescenza: “Quell’incidente mi ha tolto tanto perché avevo 16 anni ed ero bloccata con addosso un busto di ferro, una lunga, anticipata quarantena. Però ne parlo con gioia perché rischiavo la sedia a rotelle mentre ora sgambetto, con la sensazione di sfruttare risorse che non pensavo di possedere.”
Un incidente che l’ha travolta in una piscina durante un viaggio-studio in Inghilterra: un ragazzo si è tuffato da cinque metri, cadendole addosso, dritto sulla schiena provocandole 5 fratture vertebrali e un trauma cranico. I medici non sapevano se avrebbe camminato e l’attrice rimase a letto per due mesi e per un anno dovette indossare un busto di ferro. Per fortuna andò tutto bene. Matilde Gioli oggi è innamorata ed è fidanzata con Alessandro, il suo insegnante di equitazione: “Ha un animo buono e semplice. Ci somigliamo. Condividiamo una capacità di ridere, di gioire delle piccole cose. Ha a che fare con l’universo dell’infanzia, dei bambini. Natura, animali, buon cibo, chiacchiere, sport, risate.” Fa sapere l’attrice.