Nella giornata di oggi, giovedì 21 novembre 2019, Google ha deciso di omaggiare con un doodle Matilde Hidalgo de Procel, l’attivista ecuadoregna tra le pioniere dei diritti delle donne. In occasione del 130esimo anniversario della sua nascita, Google ha voluto ricordare la donna che è stata tra le indiscusse protagoniste della storia dell’America Latina. Matilde è stata la prima donna a diplomarsi in Ecuador, ma anche la prima donna a poter esprimere il suo diritto di voto in una elezioni in America Latina e la prima a ricoprire una carica politica nel suo paese. Una donna che ha contribuito in prima persona a cambiare l’idea della donna. Matilde Hidalgo de Procel, infatti, nel 1941 è stata eletta a Loja con il ruolo di Vice deputata continuano ugualmente la sua attività di poetessa e dottoressa. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Chi era l’attivista pioniera dei diritti delle donne
Matilde Hidalgo de Procel è il personaggio storico omaggiato dal doodle di Google di oggi e continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di chi era l’attivista ecuadoriana. Nota dottoressa, la nativa di Loja è conosciuta anche per essere stata una grande poetessa. La critica Cecilia Ansaldo Briones ha raccolto le sue poesie nel libro di Jenny Estrada e la sua attività letteraria è iniziata già in tenere età, quando era alle scuole secondarie. Numerosi i temi trattati nei suoi scritti: dalla scienza alla natura, passando per le persone e la devozione mariana. Presenti, seppur in tono minore, argomenti come l’amore e la questione femminile. Questi alcuni dei titoli delle sue poesie: In the apotheosis of Don Bernardo Valdivieso, Where is my happiness?, Celicano patriotic hymn, By leaving we do not raise our store. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MATILDE HIDALGO DE PROCEL, I SUOI STUDI
Dare una definizione univoca di chi è stata Matilde Hidalgo de Procel è compito alquanto difficile. Perchè di primati, la Hidalgo de Procel, ne ha conquistati numerosi nel corso della sua vita: oltre ad essere la prima donna a esercitare il diritto di voto in Ecuador fu anche la prima a ricoprire una carica elettiva nel 1941. Ed ancora, la prima ad avere accesso ad un dottorato in medicina nonché un personaggio chiave per i diritti delle donne. Negli anni la Hidalgo de Procel non ha mai smesso di studiare, come rammenta Elle.com: tra le altre cose si dedicò anche a pediatria e neurologia facendosi conoscere ed apprezzare anche come poetessa. Tanti i riconoscimenti che ottenne nel tempo: il governo ecuadoriano le conferì la medaglia al merito e la medaglia della sanità pubblica ma anche la sua città natale di Loja ha voluto renderle omaggio istituendo un museo in suo onore. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FERNANDO, MARITO “ALLEATO” DELLA CAUSA FEMMINISTA
Matilde Hidalgo de Procel è stata una donna avanti un secolo rispetto al suo tempo. Ha combattuto infatti con tenacia, costanza e soprattutto intelligenza contro le disuguaglianze e le imposizioni classiste e conservatrici del suo tempo. Una pioniera silenziosa e rivoluzionaria convinta che le donne potessero conquistare uguaglianza e diritti con i fatti, non solo con le parole. Chi l’ha conosciuta ricorda che era una bambina prodigio: già prima di compiere quattro anni sapeva leggere, scrivere, suonare il pianoforte e recitare poesie classiche. La parte meno conosciuta di Matile Hidalgo de Procel è quella letteraria, che cominciò a coltivare durante gli studi. I suoi argomenti preferiti erano il culto della scienza e della natura, il tema delle donne. Nel marito Fernando Procel trovò un “alleato”: l’avvocato era un difensore della causa femminista proprio come lei. Nonostante lavoro e stabilità, Matilde Hidalgo de Procel continuò a portare avanti le sue battaglie. (agg. di Silvana Palazzo)
MATILDE HIDALGO DE PROCEL, MARITO L’AIUTÒ A STUDIARE COSTITUZIONE
Matilde Hidalgo De Procel si sposò agli inizi degli anni venti, quando conobbe l’avvocato Fernando Procel (da cui poi prese appunto il suo cognome). I due, dopo le nozze, ebbero anche due figli, Fernando Junior e Gonzalo, che in seguito divennero rispettivamente avvocato e poi architetto. Il primo intraprese quindi la carriera del padre, che era appunto un avvocato. La figura di Fernando Senior è molto significativa nella vita di Matilde Hidalgo, in quanto fu proprio lui ad aiutare la donna ad analizzare attentamente la costituzione in vigore all’epoca in Ecuador, e capire se vi fossero delle possibilità per far votare una donna: i due, dopo un lavoro molto certosino, capirono che non vi era nessuna disposizione esplicita che impedisse ai membri del gentil sesso di non potersi recare alle urne. Fu l’inizio del mito visto che nel maggio del ’24, la De Procel si presentò alla cabina elettorale per votare per il senato e il congresso, aprendo poi la strada al suffragio universale, non solo per il suo paese, ma in tutto il mondo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MATILDE HIDALGO DE PROCEL: I 10 RICONOSCIMENTI OTTENUTI
Matilde Hidalgo De Procel è la donna dei record, senza dubbio la più famosa in Ecuador. Basta leggere i suoi traguardi per capire chi fosse, a cominciare dal fatto di essere stata la prima donna laureata a Loja, nel suo paese. E’ stata anche la prima donna a laurearsi presso la facoltà di medicina all’università di Azuy (oggi di Cuenca), quindi la prima donna a svolgere un dottorato in medicina presso l’università di Quito. Ma Matilde è stata anche la prima esponente del gentil sesso a divenire un’accademica professionista in Ecuador, nonché la prima donna a votare, come vi abbiamo già spiegato in precedenza, in tutta l’America Latina. Matilde Hidalgo è stata anche la prima vicepresidente femminile di un consiglio comunale, quindi la prima donna deputato eletta al Congresso. Ha ricevuto il premio al merito nazionale concessole con decreto presidenziale nel 1956, mentre nel 1966 la città di Loja l’ha omaggiata dichiarandola “Mujer illustre” (Donna illustre). Nel 1971, infine, il ministro della sanità pubblica le conferì il Premio nazionale al merito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MATILDE HIDALGO DE PROCEL: L’INFANZIA COMPLICATA
Matilde Hidalgo De Procel nacque a Loja da una famiglia di sei figli. Sua madre si chiamava Carmen Navarro e suo padre Juan Manuel Hidalgo. Quest’ultimo morì giovane e di conseguenza fu la mamma a doversi occupare dei sei pargoli, lavorando come sarta per mantenere la famiglia. Fin da piccola Matilde dimostrò un’intelligenza sopra la media e un grande interesse per la cultura, studiando presso la scuola dell’Immacolata Concezione delle Suore della Carità. Dopo essersi diplomata in prima media, espresse il desiderio di continuare a studiare al fratello maggiore Antonio, e questi fece richiesta al liceo Colegio Bernardo Valdivieso per far entrare appunto la sorella. La risposta del preside dell’istituto, il dottor Angel Ruben Ojeda, non arrivò subito, ma dopo un mese consegnò il proprio lasciapassare. Una decisione che non trovò d’accordo l’opinione pubblica, e le madri proibirono alle proprie figlie di fare amicizia con lei, mentre il prete della chiesa locale la costrinse a sentire messa fuori dall’entrata della stessa chiesa. La madre ha sempre difeso fermamente la figlia (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MATILDE HIDALGO DE PROCEL, PRIMA DONNA A FIRMARE IL REGISTRO DEGLI ELETTORI
Sono tanti i grandi traguardi ottenuti da Matilde Hidalgo de Procel, medico, poetessa e attivista ecuadoriana. Fra questi, anche la firma del registro degli elettori, avvenuta nel 1924 nel suo paese d’origine. All’epoca, quasi cento anni fa, venne visto quasi come uno scandalo e di conseguenza il Consiglio di Stato mise in dubbio che la stessa Matilde potesse effettivamente votare; la stessa sottolineò quindi come la costituzione dell’Ecuador non menzionasse fra i requisiti per votare il genere, bensì solo la cittadinanza, l’alfabetizzazione, e l’età. Curioso come il governo ecuadoregno si sia posto pochi anni dopo quel 1924, in maniera differente nei confronti della poetessa, conferendole infatti la medaglia al merito e la medaglia della sanità pubblica, mentre a Loja, la città dove è nata, è possibile trovare il museo che è stato istituto post mortem in suo onore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MATILDE HIDALGO DE PROCEL E L’ERRORE DI GOOGLE
Matilde Hidalgo de Procel è sicuramente un nome che dirà poco a molti dei nostri lettori, e allora oggi, grazie a un errore di Google, avremo occasione di parlarvene e di conoscerla meglio. Avete letto bene, grazie a un errore di Google che pubblica il suo Doodle personalizzato per Matilde Hidalgo de Procel in occasione di quella che ritiene essere la sua data di nascita, 21 novembre 1889, mentre Matilde Hidalgo de Procel nacque in Ecuador il 29 settembre di quell’anno. Capita anche ai migliori di sbagliarsi. Ma a volte anche gli errori contribuiscono bizzarramente ad alimentare miti e record come se fossero “fatti apposta” per concatenarsi significativamente a un evento. E forse anche l’errore di Google su Matilde Hidalgo de Procel sarà tra questi se pensiamo che questa donna è considerata una donna dei “primati” in Ecuador, e da oggi potrà fregiarsi anche del primato di essere la prima donna oggetto di un errore nel Doodle di Google. Matilde Hidalgo de Procel, infatti, è stata la prima donna ad essersi laureata in medicina nel paese centramericano, la prima ad esercitare il proprio diritto di voto, la prima ad essere eletta (sia nelle elezioni locali che, più tardi, alle politiche arrivando fino ad occupare un seggio nel parlamento ecuadoriano) e la prima a ottenere un dottorato in medicina. E chissà che Matilde Hidalgo de Procel non ne stia sorridendo da lassù.
MATILDE HIDALGO DE PROCEL, UN MEDICO… POETESSA
Matilde Hidalgo de Procel non è stata però solo un medico o un politico, ma anche una poetessa e scrittrice. E forse, leggendo le poesie che ha scritto soprattutto nel periodo della gioventù, si può capire come nella poesia Matilde Hidalgo de Procel trovasse una valvola di sfogo e un volano di ispirazione che l’ha accompagnata, appunto, nel suo cammino di primati, nel suo cammino su sentieri inesplorati per una donna. Matilde Hidalgo Navarro, infatti, ha scritto le sue prime poesie quando era alle scuole secondarie e al college, scrivendo su argomenti come “il culto della scienza, l’ammirazione della natura, lode delle persone o delle date, devozione mariana, poca poesia sull’amore e il tema delle donne”. Una in particolare, “Il dovere delle donne” è particolarmente significativa e permette di entrare nella mente e nello spirito di Matilde Hidalgo de Procel, e ne fa intuire anche la problematicità del rapporto con la religione cattolica. La donna viene definita come “il tempio mistico / dove la speranza è chiusa”, una speranza che la società riesce a scorgere solo da lontano e che spinge la donna a compiere “più saggiamente” la sua “missione divina” vagando “pellegrina nell’azzurra immensità”. Quindi una divinità che spinge oltre i confini, che solo il cielo può contenere. Anche oltre a quello che è l’orizzonte del buon cristiano o del buon cittadino, affrancato dalla scienza attraverso lo studio: “non solo contento / con il rosario in mano / e il breviario del cristiano / Vuoi che la vita passi / È accurato pensare / risalire alle regioni / dove sono le istruzioni / che la scienza di solito dà”. Eppure, se a una prima vista sembra che l’accento scientista sia davvero molto duro (“Lo studio sublima / esalta e nobilita; / È la scienza che indica / i mezzi per progredire”), nei versi finali si trova la sintesi che Matilde Hidalgo de Procel propone come vero “Dovere delle donne”: “Con esso [lo studio] puoi conformarti / missione così nobile e sacra / e offrire un alloggio migliore / a Dio, la patria e la casa”