Matone della Lega e le proposte contro le borseggiatrici

La questione furti è sempre attualissima e la deputata della Lega Simonetta Matone si è espressa nel corso di una intervista concessa tra le pagine del quotidiano Il Giornale, dicendo la sua sulle possibili pene da adottare contro le borseggiatrici che non danno tregua, diverse le proposte messe sul piatto, con pene diverse a seconda di chi agisce.



La deputata Matone è pronta a scendere in campo ufficialmente sulla questione e attraverso le colonne de Il Giornale ha preso la parola sulla delicata questione che necessita ovviamente grande attenzione in campo politico e ha promesso delle misure cautelative in tal senso, l’idea è anche quella di non fare distinzioni e salvaguardare le borseggiatrici incinte, in quel caso secondo la deputata toccherà “alla polizia e ai magistrati prendere una decisione soprattutto per le donne incinte, personalmente non sono per le strutture penitenziarie ma per quelli di custodia attenuata” anche se la leghista ha poi specificato come molto dipenderà dal certificato penale e dal passato.



Borseggiatrici, Matone rivela: “Per anni abbiamo sottovalutato il fenomeno”

L’Italia è ormai da anni nella morsa delle borseggiatrici, con in particolare le grandi città quelle con la soglia della guardia sempre più alta, Roma e Milano si guardano le spalle soprattutto in metro, dove il fenomeno è purtroppo divampato con il passare del tempo, Simonetta Matone della Lega in una intervista concessa a Il Giornale ha detto la sua sul tema: “Per anni abbiamo avuto un atteggiamento di assoluta sottovalutazione del fenomeno, anche perché con la scusa del rispetto della cultura diversa, passando culture anti-democratiche basate sulla legge del più forte e sullo sfruttamento delle donne e bambini” ha evidenziato la politica.



Per Simonetta Matone la questione borseggiatrici è contestabile come associazione a delinquere, mentre su quella di stampo mafioso bisognerebbe approfondire e comprendere il tipo di organizzazione alle spalle.