MATRIMONI GAY NEGLI USA: OK VOTO SENATO (50 DEM + 12 GOP), LEGGE PIÙ VICINA

La legge federale che riconosce e tutela i matrimoni gay in America è sempre più vicina: il “Respect for Marriage Act” ha passato la prova del Senato e vede così sempre più “blindato” il risultato finale, fortemente voluto dall’Amministrazione Biden dopo la sentenza della Corte Suprema sull’aborto. L’intenzione “liberal” è quella di blindare il progetto di legge sui matrimoni gay per impedire che la Corte Suprema a maggioranza conservatrice possa contestarla/smontarla in un secondo momento. Con 62 voti (60 richiesti per passare) il disegno di legge vede il disco verde alla Camera alta del Congresso: 50 voti, compatti, dei Democratici più 12 inattesi voti dei Repubblicani: serve ora l’approvazione definitiva in Senato con alcuni altri passaggi formali, poi il disegno di legge tornerà alla Camera (dove era già approvato a luglio con testo molto simile) e infine la firma definitiva del Presidente Biden.



Il voto del Senato era quello più rischioso per il progetto di nozze LGBTQ+ in quanto servivano 60 voti favorevoli, 10 in più dei numeri attuali dei Dem (il nuovo Congresso post-Midterm entrerà in funzione solo da gennaio, motivo per cui i Dem devono affrettarsi per non andare al voto alla Camera appena riconquistata dal GOP). «Love is Love», ha commentato il Presidente Usa Joe Biden al termine del voto sui matrimoni gay al Senato, «oggi il voto bipartisan porta gli Stati Uniti un passo più vicino verso la protezione del diritto della legge». Il “Respect for Marriage Act”, nei fatti, stabilisce che anche persone dello stesso stesso possono essere considerate sposate ovunque valendo il riconoscimento dello Stato dove il matrimonio è stato celebrato. «Era arrivato il tempo di rimuovere questa nuvola», ha spiegato la senatrice repubblicana del Maine Susan Collins.



CORTE SUPREMA NON POTRÀ INTERVENIRE SU MATRIMONI GAY (COME FECE SULL’ABORTO): ECCO PERCHÈ

In America i matrimoni gay sono già legali in tutto il Paese, a seguito di una sentenza del 2015 della Corte Suprema che rese di fatto incostituzionali tutte le leggi che li vietavano nei singoli stati. Questa nuova legge però però servirà ad imporre al governo federale Usa di riconoscere qualsiasi matrimonio legalmente celebrato in uno Stato qualsiasi del Paese: è una sorta di “copertura legale” pensata per anticipare eventuali ribaltamenti di sentenza, come già visto nel giugno 2022 con il tema dell’aborto.



La sentenza sull’aborto di fatto abolendo la “Roe vs Wade” del 1973 rimandava ad ogni singolo Stato federale la decisione a riguardo del diritto all’interruzione di gravidanza, considerandolo non sancito dalla Costituzione americana. Il timore dei Dem è che una simile sentenza potesse avvenire anche sul fronte matrimoni LGBTQ+, circa 568mila coppie attualmente negli Stati Uniti: «Alcuni – ha aggiunto sempre la senatrice GOP che ha votato a favore del testo di legge attuale – hanno detto che non era necessaria questa legge perché sarebbe stato difficile che la Corte Suprema potesse annullare il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso o di razza diversa, ma adesso c’è una tutela in più ed è quella sancita dalla legge federale». Se il disegno di legge federale entrasse in funzione renderebbe di fatto “interdetto” qualsiasi intervento postumo della Suprema Corte Usa.