Italia-Cina, la Via della Seta sarà rinnovata?
Matt Pottinger, l’ex vice consigliere per la sicurezza nazionale nella Casa Bianca di Donald Trump, non le manda a dire sul “Memorandum d’intesa” firmato dall’Italia con la Cina per la partecipazione alla “Nuova Via della Seta”, che scadrà a fine anno: “Nessun Paese europeo, inclusa l’Italia, dovrebbe far parte della Belt & Road Initiative”, ha spiegato a Repubblica. Oggi Pottinger è il presidente del programma Cina presso la Foundation for Defense of Democracies.
Durante l’amministrazione Trump aveva lavorato sulla via Washington-Pechino, mettendo mano alle sanzioni economiche che Trump non ha cancellato. Il 23 marzo del 2019 Giuseppe Conte, alla guida del governo, aveva firmato a Villa Madama un “Memorandum d’intesa” con Xi, per promuovere la cooperazione tra Roma e Pechino nell’ambito politico, del commercio, della cooperazione finanziaria, dei trasporti e infrastrutture, dei legami nella società civile e nello sviluppo della collaborazione nell’economia verde. Si trattava di 29 accordi, 10 fra aziende private italiane e cinesi e 19 istituzionali.
“Pechino chiede colloqui di pace e fornisce armi alla Russia”
Intervistato da Repubblica, Matt Pottinger ha parlato della posizione assunta dalla Cina in merito alla guerra in Ucraina: “Un un classico esempio di messaggio ingannevole. Pechino chiede pubblicamente “colloqui di pace”, mentre internamente pianifica di fornire a Mosca armi letali che prolungherebbero il conflitto più distruttivo in Europa dalla Seconda guerra mondiale”. Allora, come dovrebbero reagire i paesi occidentali e non? “Sia gli europei che gli americani si stanno accorgendo delle attività in malafede di Pechino. Dovremmo adeguare i nostri piani economici, industriali e commerciali di conseguenza”.
L’adesione alla “Nuova Via della Seta”, secondo l’ex collaboratore di Trump, non è compatibile con la Nato: “«Lo schema “Belt and Road” di Pechino è una strada a senso unico, lontana da tutti i valori che gli europei apprezzano, tra cui governi puliti, trasparenza e sovranità”. Rinnovare il Memorandum per l’adesione alla “Via della Seta” con la Cina, mentre si impongono sanzioni alla Russia, rischia di essere una contraddizione. Pottinger non ha dubbi: “Non credo che alcun paese europeo, inclusa l’Italia, dovrebbe far parte della Belt & Road Initiative”.