Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il decreto Semplificazioni, ma con una lettera di rilievi per il Governo. Il Capo dello Stato non ha gradito il fatto che contenga norme eterogenee, quindi ha deciso di lanciare un avvertimento al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. «Il provvedimento, originariamente composto da 65 articoli, per un totale di 305 commi, all’esito dell’esame parlamentare risulta composto da 109 articoli, per complessivi 472 commi», il primo aspetto che ha fatto notare Mattarella, che però si è concentrato su un altro aspetto, per lui più rilevante. Ha fatto notare che il decreto-legge prevede una serie di norme per agevolare investimenti e semplificare le procedure. «Il testo a me presentato, con le modifiche apportate in sede parlamentare, contiene tuttavia diverse disposizioni, tra cui segnatamente quelle contenute all’articolo 49, recante la modifica di quindici articoli del Codice della strada, che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento», fa notare il presidente della Repubblica.
MATTARELLA AVVERTE CONTE: “STOP A NORME ETEROGENEE”
Quello di Sergio Mattarella è un ammonimento al Governo da non sottovalutare. Il presidente della Repubblica cita, infatti, la legge n. 400 del 1998, secondo cui tra i requisiti dei decreti legge c’è quello della «omogeneità del contenuto». Il Capo dello Stato ha poi evidenziato che la «Corte Costituzionale ha in più occasioni richiamato al rispetto di tale requisito». Ma Mattarella ha citato anche la sentenza n. 247 del 2019 della Corte Costituzionale, secondo cui la legge di conversione «non può quindi aprirsi a qualsiasi contenuto, come del resto prescrive, in particolare, l’art. 96-bis del regolamento della Camera dei deputati». Il presidente della Repubblica, quindi, ricordato al premier Giuseppe Conte e ai presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati che «le disposizioni introdotte in sede di conversione devono potersi collegare al contenuto già disciplinato dal decreto-legge». Mattarella fa riferimento all’intervento sulla circolazione stradale presente nel Dl Semplificazioni.
Quindi, l’attacco garbatamente velato: «Ho proceduto alla promulgazione soprattutto in considerazione della rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura economica e sociale». Infine, ha invitato il Governo «a vigilare affinché nel corso dell’esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all’oggetto e alle finalità dei provvedimenti d’urgenza». Al Parlamento, invece, rappresenta l’esigenza «di operare in modo che l’attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale».