Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, ha colto molto bene, riconducendolo alle sue origini ( «l’orizzonte europeo come tratto decisivo del nostro futuro»), il senso del Meeting di quest’anno. Anno in cui la pandemia da Covid ha del tutto reso evidente la necessità di promuovere – nella cornice della “ragione sociale” del Meeting, la promozione dell’amicizia dei popoli – la specifica amicizia tra i popoli europei. E questo perché l’Europa non solo resti una grandezza politica ed economica, ma sia capace di garantire ai suoi popoli la solidarietà necessaria a superare le comuni difficoltà, sottraendoli alle pericolose sirene di un sovranismo populista dell’Europa e dei suoi popoli, nella turbolenza che sarà lunga della globalizzazione, il peggior nemico.



Ricordando che in questo passaggio decisivo di una comunità di popoli in cammino quale è l’Europa «si è chiamati a ripartire con maggiore qualità, con più forte coscienza di comunità, con un nuovo sviluppo che rispetti la natura e superi le discriminazioni sociali». Una ripartenza che «ha bisogno, al tempo stesso, di profonda idealità, di ampia visione, di grande concretezza», e dove gli interessi materiali e sociali non perdano di vista, pur nella legittimità delle loro esigenze, «lo sviluppo integrale della persona e l’impegno per la crescita di umanità» per sconfiggere «le spinte alla chiusura, al risentimento, all’avversione, che condurrebbero al fallimento» del comune destino europeo, e, con esso, degli intrecciati destini dei singoli popoli.



Se il Meeting saprà dare un contributo al realizzarsi di questi auspici, aiutando il consolidarsi della consapevolezza del Paese delle grandi difficoltà in cui è da decenni impigliato, ma insieme della grande opportunità che un utilizzo costruttivo, con l’apporto di tutti, delle risorse europee sopravvenienti dal Recovery fund può rappresentare per l’Italia, l’eccezionale impegno organizzativo di quest’anno, come al solito affidato a un esempio ammirevole di volontariato, sarà ampiamente ripagato.

Buon lavoro dunque. Per il nostro futuro, per i nostri giovani, come ci invita il Presidente Mattarella.