In merito alla polemica divampata in questa ore fra l’Italia e il duo Unione Europea-Banca Centrale Europea, anche il leader della Lega, Matteo Salvini, ha voluto dire la sua, sfruttando, come è solito fare, i propri canali social per condividere il suo pensiero con gli italiani: “L’unico aiuto concreto arrivato dall’Europa è stato far crollare le Borse e fare impazzire lo spread. Ieri nel nostro Paese sono stati persi 68 miliardi di euro di risparmi e sacrifici”. Numeri davvero impietosi per la finanza di casa nostra, a tal punto che lo stesso Salvini è pronto a passare all’offensiva: “Valuteremo la possibilità di chiedere un risarcimento economico a chi si è reso responsabile di questo disastro”. In tanti, su Instagram, hanno applaudito le sue parole: c’è chi, ad esempio ha commentato “Basta con ‘sta finzione dell’Europa unita, basta!” e chi, invece, ha voluto sottolineare con forza da chi sia veramente arrivato un braccio teso per salvare un’Italia travolta da un inatteso nubifragio. La Cina ci sta aiutando, mentre l’Europa ci sta facendo annegare. Il vero amico lo si vede anche nel momento del bisogno. Tenetelo a mente gente, la Cina, non l’Europa… Non l’Europa!”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



MATTARELLA ATTACCA UE-BCE, PHILIP LANE: “SIAMO PRONTI A FARE DI PIÙ CON I NOSTRI STRUMENTI”

L’intervento della Lagarde, il crollo delle Borse, il mancato supporto concreto dell’Europa e la nota durissima e inuguale del Quirinale: le ultime ore hanno prodotto un fortissimo scontro sull’asse Roma-Bruxelles, lentamente ricomposto dopo l’avvio positive delle Borse di oggi (Ftse-Mib al +7% in netto rialzo) e dopo il parziale “tiro corretto” della Bce che ha fatto sapere con la sua presidente «Sono impegnata a evitare qualsiasi frammentazione in un momento difficile dell’area euro. Gli studenti della Banca Centrale Europea sono disponibili per l’Italia». Stamane poi il capo economista della Bce, Philip Lane, ha provato a ricucire ulteriormente dopo l’annuncio devastante fatto ieri dall’Eurotower «Siamo pronti a fare di più e ad adottare tutti i nostri strumenti, se necessario, per assicurare che gli alti spread che vediamo oggi, a causa dell’accelerazione del Coronavirus, non mettano in pericolo la trasmissione della nostra politica monetaria in tutti i Paesi dell’Eurozona». Resta però la forte irritazione praticamente da tutti i partiti italiani: l’ex Presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani (n.2 di Forza Italia) in una durissima lettera inviata al Giornale lancia l’attacco «Di fronte ad una crisi peggiore di quella del 2008, non abbiamo bisogno di un Don Abbondio come Presidente della Banca Centrale Europea. I timori di Christine Lagarde hanno fatto bruciare 80 miliardi di euro in Borsa, vanificando le misure che governo e Commissione europea hanno messo in agenda. Servivano, invece, decisioni coraggiose che non sono arrivate, come quelle della Federal Reserve, che ha immesso 1.500 miliardi di dollari nel mercato USA per i prossimi tre mesi». «Rimpiango Mario Draghi», ribadisce e conclude Tajani «che nel 2016 faceva acquistare 80 miliardi di euro al mese di titoli di Stato. Noi ne avevamo chiesti almeno 60. Ieri ci si è fermati a 35. Forse questa esitazione è legata alla necessità di salvare – domani – le banche tedesche?».



QUIRINALE VS BCE-UE

E dopo un lungo silenzio durato giorni, da quel messaggio alla nazione lanciato il 5 marzo scorso, torna a parlare Sergio Mattarella e lo fa con parole durissime contro l’Unione Europea nel pieno dell’emergenza coronavirus: nella giornata in cui la Bce ha deluso con interventi giudicati troppo “light” per contrastare la batosta economica che saranno gli effetti del Covid-19 e con la costante mancanza di interventi al momento diretti dall’Unione Europea (al di là delle belle parole dette ieri da Ursula Von der Leyen al popolo italiano), il Quirinale si fa sentire con un’inusuale nota apparsa in serata sugli account social. «L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi,  a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione», scrive di suo pugno il Presidente della Repubblica unendosi al coro di critiche alzato tanto dal Governo quanto dalle opposizioni.



DURA NOTA MATTARELLA CONTRO L’EUROPA: MA SI APRE UNO SPIRAGLIO

È una nota durissima, insolita e tutt’altro che “retorica” che sottolinea come l’Italia in primo luogo sia in grande sofferenza purtroppo; in secundis, l’Ue finora è rimasta a guardare l’emergenza e non sembra al momento intervenire con fermezza per provare a creare una strategia comunitaria per un virus come il Covid-19 che prima o poi investirà l’intero Continente (se non l’ha già fatto, come si evince dai dati choc in Germania, Francia e Spagna). Questa sera Macron alla nazione ha fatto un richiamo simile, con toni più soft, all’intervento di Bruxelles ma stavolta Mattarella è andato ben oltre il normale rapporto di ottimo rispetto tra Roma e la Commissione Europea. La borsa di Milano ha chiuso con il meno 16,92%, il peggior risultato della sua storia mentre lo spread tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco ha toccato 262 punti: un disastro di dimensioni incalcolabili dopo le ultime misure restrittive applicate dal Governo per fronteggiare il coroanvirus. In serata si intravede una prima “risposta” concreta da parte della Commissione Europea dopo la paura di “contagio economico” che segue il rischio sanitario «sarebbe pronta a utilizzare la clausola anticrisi 1466/97 sulla sorveglianza dei bilanci che di fatto sospende gli aggiustamenti di bilancio in caso di grave contrazione dell’economia», riporta l’Ansa. La Fed americana ha annunciato una ulteriore iniezione di liquidità fa 1500 miliardi nei prossimi giorni, mentre la Bce a guida Lagarde non solo non ha abbassato i tassi ma ha confermato aiuti di fatto “solo” alle banche. I rischi di default globale non sono scenari apocalittici ma purtroppo elementi reali se non si interviene con rapidissima fermezza: all’Italia e non solo non sono piaciute per nulla le parole riferite oggi in conferenza stampa dalla n.1 Bce Christine Lagarde che ha di fatto invitato i governi «a spendere di più, non siamo qui per abbassare gli spread». Non solo, la Bce ha auspicato di non essere nell’ottica di un secondo ”whatever it may take”, l’ormai famosissima frase dell’ex presidente ‘Eurotower Mario Draghi quando tentò con ottimi risultati di fronteggiare la crisi del debito nel 2008.