DDL NORDIO, MATTARELLA AUTORIZZA L’INVIO ALLE CAMERE DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Il Presidente della Repubblica ha autorizzato la presentazione alle Camere del Ddl Nordio, prima parte della maxi riforma della giustizia in seno al Governo Meloni: come annunciato dall’ANSA che cita fonti del Quirinale, la presentazione del disegno di legge recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare” arriverà in Parlamento nei prossimi mesi e rappresenta un punto importante “segnato” dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio all’interno del dialogo/scontro fra politica e magistratura in queste ultime settimane.



La riforma Nordio, approvata in CdM il 15 giugno scorso, prevede tra le diverse componenti lo stop al reato di abuso d’ufficio, la stretta importante sulle intercettazioni (divieto per i giornalisti di pubblicarle se non sono contenute nei documenti dei giudici o non sono state discusse in dibattimento), modifiche al reato di traffico influenze e la nuova disciplina dei casi di appello del pm. Il testo del disegno di legge comincerà al Senato, nelle mani della presidente della commissione giustizia Giulia Bongiorno, con la quale lo stesso Nordio aveva avuto più di una interlocuzione sul tema dell’abuso d’ufficio.



DDL NORDIO, SCOPPIA IL CASO SULLA DIRETTIVA ANTICORRUZIONE UE: COSA È SUCCESSO

Mentre è lo stesso Nordio a chiudere la polemica sull’intenzione di rivedere il reato di concorso esterno in associazione mafiosanon è parte del programma di Governo»), il livello di scontro fra magistratura e politica dopo i casi (anche molto mediatici) Delmastro-Cospito, Santanché e La Russa non accenna a diminuire. Ad aggiungere “benzina” sul fuoco della polemica il nuovo “caso politico” nato in Commissione Politiche Ue alla Camera dove il Centrodestra ha votato contro la proposta di direttiva Ue sulla lotta contro la corruzione. Secondo quanto spiegato dal relatore Antonio Giordano (Fdi), la bocciatura della direttiva avviene in quanto «risulterebbe palesemente in contrasto con il principio di sussidiarietà e con quella di proporzionalità».



Forti le proteste da Pd e M5s che accusano il Governo di bocciare le indicazioni dell’Europa per poter mantenere il “punto” sulla riforma della giustizia: «Oggi in Commissione Politiche dell’Unione europea di Montecitorio, la maggioranza ha bocciato la direttiva europea sulla lotta contro la corruzione che ribadisce che l’abuso d’ufficio è un reato fondamentale nella lotta alla corruzione che non può essere abolito come vorrebbe fare il ministro della Giustizia Nordio», attaccano i parlamentari del Movimento 5 Stelle della Commissione Politiche Ue della Camera. A fargli eco il Pd a Montecitorio: «Nel giorno della commemorazione di Paolo Borsellino, vittima della strage di Via D’Amelio insieme agli agenti della scorta, la destra vota un parere motivato in cui contesta la necessità, l’opportunità, il valore aggiunto e le scelte di merito elaborate dalla Commissione, lanciando un segnale devastante di lassismo e indebolimento degli strumenti di contrasto alla criminalità in Italia e in Europa». Nel lungo parere motivato presentato dal Centrodestra per bocciare la direttiva Ue sulla corruzione, si legge «è disciplina pervasiva che incide profondamente su normative, quali quelle contenute nei codici penali e di procedura penale, che tengono conto delle specificità dei sistemi, dei dati statistici e delle culture giuridiche, economiche e sociali, nonché dell’ordinamento costituzionale e delle Pubbliche amministrazioni di ciascuno Stato membro».