Sono passati 2 anni dall’incidente diplomatico dei due M5s Di Maio e Di Battista in visita ai “gilet gialli” in aperto sfida al Presidente Sergio Mattarella, ma con la visita odierna del Capo dello Stato Sergio Mattarella le tensioni tra Francia e Italia vengono definitivamente superate. L’asse Macron-Draghi ha fatto molto in questi ultimi mesi, come ha riconosciuto il Presidente della Repubblica nella bilaterale di stamane e nel suo discorso alla Sorbonne questo pomeriggio: migranti, Covid, futuro Europa i temi centrali affrontati dai due leader, in vista dei prossimi appuntamenti che attendono G20 e Unione Europea.



«Dal continente europeo, dalla cultura profonda del popolo europeo, sono venuti, in epoca moderna, messaggi fondamentali, che hanno plasmato il vivere dell’umanità. Se la storia diviene sempre più universale – prendendo atto dell’unità del genere umano – non possiamo pensare che a scriverla possano aiutare i canoni obsoleti del “sacro egoismo” delle ottocentesche rivoluzioni nazionali», ha spiegato Mattarella nella sua lectio a Parigi, «L’accrescimento della, comune, condivisa, sovranità europea è l’obiettivo: per esso occorre lavorare. Del resto è espressamente riconosciuta come finalità dai Trattati. La dialettica politica tipica di ciascuna comunità organizzata in Stato non può essere motivo o pretesto per indebolire o porre in discussione i caratteri fondanti dell’Unione. Si tratta di elementi inscindibili fra loro: non vi può essere democrazia senza libertà; libertà senza democrazia; libertà e democrazia senza giustizia sociale che consente il perseguimento della prosperità».



ITALIA-FRANCIA, LA “SFIDA” SULL’AFRICA

«I due paesi condividono un legame davvero unico, che si basa su valori condivisi, su storia in comune, su visioni condivise», ha detto il Presidente Mattarella a colloquio all’Eliseo con l’omologo Emmanuel Macron che riconosce all’Italia il dramma di aver subito l’emergenza sanitaria per prima in Europa, «Dieci giorni siamo stati messi davanti alla stessa sfida. Il modo in cui avete risposto all’emergenza ci ha impressionati e voglio esprimervi, caro presidente, il rispetto e l’amicizia di tutta la Francia per le vittime e per le famiglie delle vittime della Covid-19 in Italia». Ancora il n.1 dell’Eliseo riconosce che in ambito Ue il nostro Paese è stato lasciato purtroppo da solo nei primi tempi della pandemia, «siete stati i primi a dover affrontare il virus». Un monito finale invece lo ha lanciato Mattarella puntando molto sull’emergenza immigrazione che ancora vede scontri a distanza non indifferenti tra le autorità francesi e italiane (basti pensare agli atteggiamenti della Gendarmerie nei due confini terrestri presenti tra i due Paesi): «In Italia qualcuno si illude che si possa mettere il cartello divieto d’ingresso dall’Africa», sottolinea il Presidente della Repubblica italiana, ma sostegno all’Africa – conclude Mattarella davanti a Macron – «è un’esigenza oltre che un obbligo anche storico di solidarietà. Bisogna aiutare concretamente l’Africa per evitare che le persone lascino i loro Paesi e quindi fermare le migrazioni».

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