«Sappiamo che la politica comporta scontri ma, come disse Aldo Moro, serve anche oggi la comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo», è il prologo degli auguri fatti dal Presidente Mattarella davanti alle forze politiche e i rappresentanti delle istituzioni. «Vorrei a questo riguardo ricordare alcune parole di Aldo Moro. “Anche se talvolta profondamente divisi… sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità e il dovere di andare più lontano e più in alto”. “Non è importante che pensiamo le stesse cose” invece è di straordinaria importanza – scriveva – la “comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo”», prosegue il Capo dello Stato davanti a tutti i partiti schierati (ma manca Salvini, come spieghiamo qui sotto, ndr). In primis, il “lascito” di Moro va richiesto nel ruolo istituzionale che ogni politico deve avvertire con «la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini. Aveva ben presente, Moro, il grave pericolo – purtroppo confermato dagli eventi successivi – che corre una società attraversata da lacerazioni profonde». Il bene comune è per tutti e da tutti e per questo «chi amministra la cosa pubblica, chi è chiamato al compito di governare esprime, certo, gli orientamenti della maggioranza ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri, delle minoranze. Questa è l’essenza della democrazia, che richiede rispetto reciproco». In secondo luogo, spiega ancora Mattarella nel discorso per lo scambio di auguri di Natale e di fine anno «confrontarsi, con lungimiranza, sulle prospettive, sull’ampio orizzonte del futuro. A volte parliamo del futuro come di un domani lontano, cui non dedicare grande attenzione, oppure un domani che giungerà all’improvviso. Invece il futuro è già cominciato: scrive sulle pagine del nostro presente. Il futuro ci riguarda già oggi perché sta cambiando le nostre vite. Questa consapevolezza deve interpellare anche chi assume responsabilità politiche, istituzionali, di governo e chi, dall’opposizione, vi si confronta». Qui è possibile trovare il testo integrale del discorso del Presidente Mattarella.
SALVINI “DISERTA” IL QUIRINALE: “C’È LA RECITA DI MIA FIGLIA”
E per il secondo anno consecutivo il leader della Lega Matteo Salvini “diserta” la cerimonia con gli auguri del Presidente della Repubblica Mattarella: l’ipotesi di voler mettere una “pezza” allo scontro diplomatico dello scorso anno naufraga così, come ammette lo stesso ex Ministro questa mattina «è in concomitanza con la recita di Natale di mia figlia. So che ci sarà polemica su questo ma dovendo scegliere… Ubi maior…». Già nel 2018 l’assenza di Salvini alla cerimonia in diretta video dal Quirinale aveva destato non poche polemiche e pure in quel caso il motivo era lo stesso: la recita di Natale dell’amata figlia del leader sovranista, tra l’altro da poco compiuti i 7 anni. Così aveva spiegato un anno fa la sua “fuga” dall’incontro con Mattarella «Per nessuna ragione al mondo intendo perderla. Ma sul Colle sarò ben rappresentato»: così avverrà anche quest’anno, con la Lega rappresentata come gli altri partiti al completo (eccetto il grande atteso, non esattamente in ottimi rapporti storicamente con il Capo dello Stato). La cerimonia sta per cominciare, ecco qui sotto la diretta anche in video streaming sul canale YouTube del Quirinale.
Qui la diretta in video streaming dal Quirinale della cerimonia con il Presidente Sergio Mattarella
GLI AUGURI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AL QUIRINALE
Come da tradizione, prima del discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei giorni immediatamente prima del Santo Natale in una cerimonia al Quirinale coglie l’occasione per il momento istituzionale dello scambio di auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, delle Forze Politiche e della Società Civile. È uno dei tanti messaggio “di rito” del Capo dello Stato ma è anche un’occasione dove spesso i Presidenti della Repubblica utilizzando toni “formali” per mandare messaggi diretti e “indirizzi” ai vari Governi in un momento assai delicato dell’anno come quello dell’approvazione della Manovra di Bilancio. Nelle ultime settimane Mattarella ha tenuto un filo diretto con Palazzo Chigi per capire dal Premier Conte se le tempistiche sulla Finanziaria debbano preoccupare o meno per lo “spauracchio” dell’esercizio provvisorio di bilancio qualora si dovesse arrivare oltre al 31 dicembre per l’approvazione della Manovra 2020. Come ha rivelato il Messaggero in un retroscena negli scorsi giorni, il Quirinale non ha gradito affatto a compressione del confronto parlamentare con la Camera praticamente costretta a “ratificare” il sudato voto di fiducia avvenuto in Senato solo due giorni fa.
MATTARELLA, IL MESSAGGIO DI AUGURI DEL 2018
In questo particolare fine 2019 l’occasione degli scambi di auguri potrebbe essere anche la “pace” siglata tra Mattarella e Matteo Salvini, un anno dopo la polemica sulla “contro-cerimonia” che l’allora Ministro degli Interni tenne a Milano in concomitanza con l’intervento del Capo dello Stato al Quirinale. Invece le aperture recenti del leader leghista ad un possibile “Comitato di Salvezza Nazionale” per dirimere i punti più d’urgenza della politica italiana prima di tornare alle urne – tramite il lavoro di costante diplomazia del n.2 Giorgetti – hanno posto Salvini in un’ottica di maggiore immagine moderata che piace particolarmente al Quirinale: così una presenza del senatore ex Ministro allo scambio di auguri di questo pomeriggio (previsto alle ore 17, ndr) potrebbe essere il “mattoncino” in più per ricostruire lo “strappo” istituzionale consumato esattamente un anno fa, con stesso luogo e stessi protagonisti. «La nostra vita politica si impernia su Parlamento e Governo. Accanto ad essi la Costituzione prevede modi e forme di partecipazione attiva del tessuto sociale. Abbiamo ricordato, quest’anno, il settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della nostra Carta. Vi sono alcuni valori di fondo che ne costituiscono l’ossatura e la chiave di lettura. Uno di questi valori è il pluralismo, che sostiene l’intero impianto della Costituzione, in conseguenza della scelta di porre la persona – ogni persona – al centro dell’azione dello Stato in tutte le sue articolazioni. Pluralismo nell’assetto dell’ordine istituzionale che presenta organi con diverse fonti di legittimazione e che svolgono funzioni differenti in modo autonomo e indipendente», fu uno dei passaggi maggiormente di nota dello scorso messaggio 2018, con in molti che lessero quelle parole di Mattarella come un messaggio “indiretto” all’allora rappresentante del Viminale.