Se da un lato la consapevolezza di una ricerca scientifica in grado di battere il nemico numero 1 di questo 2020, il Covid-19, dall’altro però non va dimenticato che «le altre patologie non sono finite in lockdown»: lo ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cerimonia di celebrazione al Quirinale de “I Giorni della Ricerca“, iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. «Il Covid sarà sconfitto dalla ricerca di terapie sempre più efficaci, del vaccino», ha sottolineato il Capo dello Stato nell’intervento conclusivo, mentre è proprio di questi giorni l’annuncio da AstraZeneca-Oxford-Pomezia di un vaccino europeo per tutti a partire da giugno 2021 (prime dosi per fasce debole ad inizio anno, ndr). «E’ un gioco di squadra e in questa emergenza è bene che le squadre dialoghino e scambino gli studi. E’ tempo di collaborazione e di alleanze, non di egoismi. Si devono condividere competenze e conoscenze. Abbiamo fiducia perché pensiamo di poter contare su obiettivi comuni. La paura, comprensibile, può spingere a chiudersi in se stessi. Ma sappiamo che, al contrario, soltanto rafforzando il comune impegno, la sicurezza di ciascuno sarà più garantita», rilancia Mattarella alla platea del Quirinale.



ALLARME DI MATTARELLA SUGLI ALTRI SETTORI DELLA MEDICINA

Ma come già anticipato, non è solo il Coronavirus a rappresentare lo spunto di riflessione necessario per l’intera comunità scientifica: ancora Sergio Mattarella dalla Sala delle cerimonie, «Le altre patologie non sono finite in lockdown. Troppi screening e cure sono rinviati per terapie che, come i tumori, non consentono pause e sospensioni». Serve organizzazione sanitaria a carattere globale, senza lasciare indietro nessuno e senza “creare” differenze nelle gravi emergenze presenti ancora in Italia: «Per la ricerca scontiamo ritardi e carenze che hanno fatto andare all’estero tanti ricercatori italiani. Ma abbiamo tante forze umane. Nell’oncologia l’Italia è eccellenza mondiale. Dobbiamo investire ancor di più in ricerca per ampliare le strutture. La ricerca vincerà sulla pandemia». Infine, un appello del Presidente della Repubblica alla cittadinanza: «La società della comunicazione, immediata e globale, mette a disposizione conoscenze fino a ieri inaccessibili, ma talvolta ciò può anche disorientare e taluno finisce nel tunnel delle false notizie, delle dicerie, della perversa volontà di ingannare con la disinformazione. Accade persino nel pieno di questa tragica pandemia: si sentono voci che spingono a comportamenti irresponsabili e sospingono quanti vogliono sottrarsi alle responsabilità collettive».



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