Dopo il lungo Consiglio dei Ministri della scorsa notte, il Premier Giuseppe Conte era atteso all’Assemblea di Confesercenti dove, tra gli altri temi, era ovviamente atteso alla conferma di quanto di nuovo si troverà nella Manovra di Bilancio 2020 dopo l’accordo-scontro della nottata. Così è stato, con il Presidente del Consiglio che ha sottolineato i punti dove si è trovato un accordo (qui il focus su come cambia la Manovra dopo il CdM) tra i quali certamente vanno citate le sanzioni ai commercianti sui Pos (slittamento a luglio nell’attesa di ridurre le commissioni bancarie sui pagamenti elettronici) e il tetto al contante che scende a 2mila euro ma scatterà anch’esso tra sei mesi. Poco prima dell’intervento del Premier Conte è giunto anche il messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella che indirettamente sostiene e “conferma” gli sforzi del Governo di praticare una lotta all’evasione parallela allo sviluppo tecnologico e digitale dell’intera cittadinanza. «Rilanciare un clima di fiducia per famiglie e imprese appare indispensabile, utilizzando al meglio le opportunità offerte dall’innovazione digitale per un’efficace azione di contrasto a contraffazione ed economie parallele che sottraggono rilevanti risorse fiscali alla comunità», spiega il Presidente della Repubblica nel messaggio inviato all’Assemblea.
LA “BATTAGLIA” DI CONTE IN CdM
Non solo, per Mattarella «Le trasformazioni in atto nel sistema distributivo sottolineano la rilevanza del tema della equità e della giustizia sociale nel comparto»: dal Colle giunge dunque il “sigillo” sulla tregua armata siglata in CdM tra Conte, Di Maio e Renzi. Restano aperti ancora molti punti, specie visto il richiamo dell’Ue che non è affatto convinta dai conti fatti dal Governo nella Manovra 2020: in Parlamento l’impressione è che la Finanziaria cambierà parecchio e non è detto che non vi siano altri scontri all’orizzonte. Quota 100 e regime forfetario per le Partite Iva, giusto per indicare due temi, vedono tutt’altro che concordi Italia Viva, Pd e M5s con il Mef assieme a Conte che dovranno dirimere una strategia di equilibrio e dialogo per arrivare al voto di fiducia completo nel più che probabile Maxiemendamento alla Manovra del prossimo dicembre. «Con le misure sui pagamenti con Pos non vogliamo punire o criminalizzare nessuno, l’obiettivo è semplicemente premiare la diffusione di strumenti digitali di pagamento. Non è prevista alcuna conseguenza negativa per chi userà il contante», spiega il Premier Conte a Confesercenti, aggiungendo «Siamo convinti che con un aumento dei pagamenti digitali non c’è alcuna ragione per cui costi di transazione restino così. Vogliamo garantirci che il piano di azzeramento o riduzione delle commissione possa essere realizzato in modo efficace». Il provvedimento è rinviato al luglio 2020 e vedrà l’impegno del Governo a sanzionare da un lato i commercianti che non disporranno del Pos e dall’altro incentivare le banche ad azzerare le commissioni sui pagamenti elettronici: l’impresa è ardua e la preoccupazione di Confesercenti è stata fatta notare perfettamente al Premier Conte, «Associare la moneta elettronica alla lotta all’evasione non va bene. È un messaggio fuorviante! L’obbligo di Pos costa alle Pmi 2 miliardi di euro in più all’anno» avverte la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, la quale sottolinea come l’Italia sia il Paese in Europa con maggior numero di Pos installati con crescita del 112% dal 2012 fino al 2018.