Luigi Bisignani è uno dei “retroscenisti” più informati e spesso più “provocatori” della politica italiana e in tema di Governo Conte-2 raramente ha speso parole buone per l’operato dell’esecutivo, specie in questa emergenza pandemica in atto ormai da quasi un anno: nel suo fondo di oggi su “Il Tempo” l’attacco diretto viene però mandato al Quirinale, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella «assalito dai tanti dubbi di Natale».



Secondo Bisignani, tra ritardi della Manovra di Bilancio, mezza-crisi del Governo Conte e Recovery Plan ancora tutto da strutturare, lo scenario è tutt’altro che roseo in un 2021 che dovrà vedere la fondamentale rinascita economica assieme alla grande campagna di vaccinazione anti-Covid (si spera senza intoppi): «Sergio Mattarella, il Presidente Tentenna, è assalito da dubbi che gli hanno rovinato il Natale: uno di carattere costituzionale, l’altro economico, visto che per Bruxelles le risorse del Recovery Fund realmente utilizzabili sono circa 110 miliardi di euro e non 209». Da un lato la domanda su quanto ancora potrà durare il Governo Conte, diviso com’è praticamente su ogni punto “nodoso” dell’agenda; dall’altro, sottolinea ancora Bisignani sul Tempo «dal momento che i numeri messi sul tavolo dal Mef non sono veri, l’Ue boccerà clamorosamente la manovra italiana e ci manderà la Troika?».



TUTTI I DUBBI DI MATTARELLA

Per il retroscena lanciato da Bisignani a pochi giorni dal 2021 il Capo dello Stato non può continuare a tergiversare: «ora che la maggioranza si va via via sgretolando, dalla Tav alla delicatissima questione dei Servizi di sicurezza, è ora di agire». Non solo, il nodo dell’elezione del successore di Mattarella può avvenire in un Parlamento che non rispecchia (forse da tempo, ndr) gli equilibri del Paese? «Mattarella rischia di esser ricordato, nelle cronache costituzionali, come il Presidente che – incurante dell’esito del referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari – ha voluto ad ogni costo forzare le Camere, ormai delegittimate, a trascinare la Legislatura fino al «semestre bianco», in spregio a dinamiche non più conformi alla Costituzione, pur di assicurare, sempre e comunque, la fiducia ad un Governo, a sua volta privo di ogni investitura e quindi non più espressione della sovranità popolare». Il nodo delle spese tra Manovra e Recovery Plan potrebbe inoltre portare nuove “rogne” da Bruxelles nelle prossime settimane: «al secondo tentativo andato a vuoto, l’Europa prenderà carta e penna e scriverà per noi e allora davvero il rischio della Troika sarà sempre più concreto, anche perché il duo Conte-Gualtieri viene considerato ormai inadeguato oltre che da Zingaretti, di Maio e Renzi anche dalle cancellerie europee, Merkel in testa».

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