Elogi da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nei confronti del capo dello stato italiano, Sergio Mattarella. Il tycoon a stelle e strisce, nel saluto agli esponenti della comunità italiana in America, ha parlato di “autorevolissima personalità”, “un uomo molto speciale”, “eroe nella lotta alla mafia e alla corruzione” e capace di “riaffermare i potenti legami tra i nostri popoli”. A sua volta il nostro presidente ha voluto congratularsi con l’intero popolo americano per i numerosi traguardi ottenuti negli anni, a cominciare dalla liberazione dell’Europa dalla morsa del nazi-fascismo durante la seconda guerra mondiale: “Insieme – le parole del presidente italiano – Washington e Roma, alleati leali hanno affrontato le sfide di un contesto globale in continuo cambiamento. Oggi, l’area del Mediterraneo, il Medio Oriente, il continente africano richiamano attenzione prioritaria dell’Italia. Auspichiamo che, in questi ambiti, Stati Uniti e Italia sappiano compiere insieme i passi necessari ad assicurare stabilità e pace”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TRUMP-MATTARELLA: INCONTRO SUI DAZI E LA SIRIA
Un lungo vertice prima privato e ora “pubblico” con la conferenza stampa dalla Casa Bianca per i due leader Sergio Mattarella e Donald Trump: alla vigilia dei festeggiamenti in America per il Columbus Day, i due Presidenti hanno rinnovato la loro completa disponibilità a collaborare su tutti i temi di rilevanza capitale che “pungolano” Italia e Usa in questo particolare periodo storico. Dalla Siria ai dazi, dalla Digital Tax fino ai migranti per giungere agli impegni Nato: Trump non ha risparmiato alcune “critiche” indirette al nostro Paese e di contro il Presidente della Repubblica ha ricordato come le gravi emergenze umanitarie che si profilano con l’invasione della Turchia e il dramma dei profughi non possono che vedere gli Stati Uniti chiamati a dare il loro apporto. Dopo i convenevoli iniziali, nella conferenza stampa congiunta Trump sottolinea subito «valuteranno attentamente le rimostranze dell’Italia» che ritiene di essere penalizzata in maniera eccessiva dagli annunciati dazi Usa per la vicenda dei sussidi statali ad Airbus. Per il n.1 della Casa Bianca «L’Italia ha un problema su come i 7,5 miliardi di dollari di dazi sono stati suddivisi, crede di avere avuto un ruolo minore rispetto ad altri paesi come la Francia o la Germania», di contro però Trump aggiunge «Non possiamo perdere questa guerra dei dazi per squilibrio commerciale» anche se «non vogliamo essere duri con l’Italia». Intervenendo subito dopo il Capo dello Stato ha sottolineato «Mi auguro che sia possibile trovare un confronto collaborativo che eviti ritorsioni. E bisogna cercarlo subito», con Mattarella molto deciso a tenere il punto facendo i pieni interessi dell’Italia sul fronte internazionale.
VERTICE MATTARELLA-TRUMP ALLA CASA BIANCA
A corredo della richiesta di giusta comprensione sul fronte Airbus e dazi, Mattarella ha poi ricordato come l’Italia resta tutt’ora il quinto contributore Nato e il secondo in termini militari dopo gli Usa, «l’Italia è il paese che di più fornisce suoi militari per missioni Nato dopo gli Usa», ha aggiunto il Capo dello Stato. Dopo un rapido cenno di sguardi con Trump, Mattarella ha ricordato poi «gli Stati Uniti sono non solo un alleato fondamentale ma anche un Paese con cui condivide un cammino democratico, si riconosce negli stessi valori. La visione internazionale dell’Italia si basa sul pilastro dell’Alleanza atlantica cui si è affiancata l’integrazione europea: due componenti ineludibili della nostra politica estera». Tralasciando poi i dazi, il dibattito post-vertice Italia-Usa a Washington si è inevitabilmente spostato sul dramma della guerra in Siria del nord: «L’Italia ha condannato e condanna l’operazione in corso da parte della Turchia in Siria», spiega Mattarella che poi lancia un appello a Trump e alla Nato l’invito ad incontrarsi internamente al Patto Atlantico per dirimere la giusta decisione con Erdogan per far smettere subito la guerra. «Io non ho dato alcun benestare alla Turchia per l’offensiva militare in Siria, è stato l’opposto. Anzi ho scritto una lettera molto dura», ha risposto il presidente Usa «Sono anni che volevano farlo. E quando si fa una domanda del genere è fuorviante», riferendosi al giornalista che aveva chiesto del suo “benestare” all’invasione. Non è mancata però una risposta “al veleno” anche contro l’Italia di Mattarella quando ha ricordato «L’Italia paga solo l’1% alla Nato invece del 2%, spero che aumenti le spese».