Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale “San Martino” di Genova, è intervenuto ai microfoni dell’agenzia stampa nazionale Adnkronos Salute per fare il punto della situazione sull’andamento della pandemia di Coronavirus nel nostro Paese. Innanzitutto, l’esperto ha tenuto a precisare che, se si ha l’impressione che salgano i ricoveri in terapia intensiva, occorre innanzitutto iniziare a non conteggiare più quei soggetti che si sono negativizzati al virus: “È evidente che, se sommi un mattone e un muro, quel mattone fa andare il muro sopra una certa misura. Nei nosocomi sono ancora ricoverate persone della terza ondata”.



Bisogna dunque cercare di ricontare i ricoveri in terapia intensiva mettendo all’interno soltanto quelli che sono attualmente positivi e con una polmonite, evidenziando che in Italia si viaggia sui 35mila casi la settimana, fra i quali si contano circa 90 ingressi in terapia intensiva: “Nella terza ondata era un numero 10 volte maggiore – ha affermato Bassetti –. Noi oggi dei contagiati ricoveriamo in terapia intensiva circa lo 0,1%, mentre quando non c’erano le vaccinazioni ricoveravamo l’1%”.



MATTEO BASSETTI: “DUE DOSI DI VACCINO FARANNO DIMINUIRE PERCENTUALE RICOVERI”

Ad Adnkronos Salute, Matteo Bassetti ha voluto sottolineare quindi che c’è un po’ di pressione, ma non è pari a quella che si è registrata nelle ondate precedenti, in quanto c’è l’effetto deterrente sui ricoveri gravi da parte della vaccinazione. Del resto, dopo 8 mesi i vaccini sono a disposizione di tutti, in abbondanza: chi decide di non vaccinarsi, corre un grave rischio per se stesso e per gli altri che lo circondano.

“Purtroppo quello che oggi stiamo vedendo, e io lo vedo nei miei reparti, è che il 90% dei ricoveri è di non vaccinati – ha chiarito Bassetti –. Spero che mano a mano che aumenterà il numero di vaccinati con due dosi, diminuirà questa pressione. Dello stesso parere è l’epidemiologo della Statale di Milano, Carlo La Vecchia, che ha detto a “Il Corriere della Sera” che “fra una settimana anche l’indice di contagio potrebbe scollinare sotto l’1 e sarebbe la conferma che l’ondata si sta livellando per poi spegnersi”.