Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova, è intervenuto in qualità di ospite – in collegamento audiovisivo – nel corso della puntata di “Stasera Italia” andata in onda martedì 17 agosto 2021 su Rete 4 e condotta da Veronica Gentili. L’esperto, a un certo punto, si è infervorato sulla questione bollettino Coronavirus, che, a suo dire, dovrebbe essere sospeso definitivamente dall’informazione italiana e dal Governo: “Del report che ormai facciamo da un anno e mezzo senza differenziazioni fra intubati e malati gravi, oggi potremmo fare volentieri a meno”.
E ancora: “Di un bollettino che presenta numeri di contagiati e ricoverati senza differenziazioni tra quanti sono intubati, quanti sono gravi e quanti hanno il virus, io farei volentieri a meno da medico, e credo anche gli italiani”. Un pensiero del tutto analogo a quello esternato nei giorni scorsi dal primario del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo, il quale aveva ribadito che “per gli italiani sani di mente, questa roba qua non ha alcun senso”.
MATTEO BASSETTI: “BASTA BOLLETTINO, SIAMO RIMASTI UNO DEI POCHI PAESI AL MONDO A FARLO!”
Bassetti, poi, ha aggiunto ai microfoni di “Stasera Italia” un approfondimento del suo concetto iniziale: “È inutile che continuiamo a dare il numero di positivi, che non rappresenta assolutamente nulla. Dentro ci sono persone con cariche virali diverse, vaccinati, non vaccinati. Che senso ha dare questo numero di positivi in Italia? Siamo rimasti uno dei pochi Paesi al mondo a farlo. Ha più senso dire quanti vanno in ospedale vaccinati e non vaccinati”.
Il punto, per l’infettivologo, è però un altro: “Sa tanto di quell’informazione che ormai tanto si fa perché va fatta. Sarebbe invece più giusto se i bollettini terroristici non venissero più diramati alla sera dai telegiornali e dall’informazione”. Infine, in replica a un’obiezione ricevuta nei confronti di quanto da lui dichiarato, ha precisato che “non si tratta di tenere tutto segreto, però dovete spiegarmi perché dobbiamo continuare a dare il numero dei positivi. Non ha alcun senso dal punto di vista medico, non migliora la comprensione dell’epidemia”.