Dalla campagna vaccinale alle misure restrittive, Matteo Bassetti a tutto tondo ai microfoni di Libero. L’infettivologo ha esordito elogiando la proposta del viceministro Pierpaolo Sileri di togliere la mascherina all’aperto quando arriveremo a 30 milioni di vaccinati, ma non solo: «Basta con questa cosa di non darsi la mano! Non vedo quale sia il problema, a patto di lavarsela regolarmente. Poteva avere un senso all’inizio dell’epidemia quando eravamo disorientati e non esistevano i vaccini. Adesso è il momento di trasmettere qualche segnale di normalità».
Dopo aver ricordato che negli Usa e in Regno Unito i vaccinati non hanno alcun obbligo di indossare la mascherina all’aperto, Matteo Bassetti si è soffermato sul green pass, definito un ottimo strumento: «Se sommiamo il numero di vaccinati a quello di chi ha già superato la malattia, e aggiungiamo chi prima di una partita o di uno spettacolo si sottoporrà a un tampone di controllo, be’, praticamente potremo tornare a fare tutto».
MATTEO BASSETTI: “TRA VACCINATI NON SI CORRE ALCUN PERICOLO”
«Tra vaccinati non si corre alcun pericolo», ha ribadito Matteo Bassetti nel corso dell’intervista rilasciata ai microfoni di Libero. L’infettivologo ha poi criticato il coprifuoco alle ore 22, ricordando che con la riapertura di ristoranti e bar in questo modo si favoriscono gli assembramenti anziché scoraggiarli: «Hanno messo il coprifuoco alle 22 come in Germania, dove mangiano alle 5 del pomeriggio». Poi Matteo Bassetti ha commentato con fermezza alcune dichiarazioni dei colleghi, dalle previsioni di Crisanti (600 morti al giorno con le riaperture) all’allarme lanciato nel 2020 dal Cts (150 mila persone in terapia intensiva): «Chi dice queste cose deve assumersene la responsabilità. Se a fine maggio i dati smentiranno le previsioni chi le ha fatte dovrà scusarsi pubblicamente. Io l’ho fatto l’anno scorso: avevo detto che la seconda ondata non sarebbe stata così forte. Alcuni pseudo esperti invece ritengono di essere portatori di verità, emettono sentenze, sono in preda al delirio di onnipotenza. Hanno letto quattro articoli e parlano come fossero la scienza».