«Il sistema andava potenziato: con i ritmi attuali di crescita sarà molto difficile poter reggere fino a marzo»: così Matteo Bassetti nella lunga intervista rilasciata oggi, sabato 17 ottobre 2020, ai microfoni de Il Messaggero. L’infettivologo ha messo nel mirino la burocrazia italiana, ritenuta «il peggior nemico della lotta al Covid. Tutti, credo, nelle regioni abbiamo preparato i piani pandemici, la ragione per la quale non sono stati ancora fatti, non penso sia legata all’incapacità di qualcuno ma al fatto che il nostro è un sistema molto ingessato. Dobbiamo imparare la lezione del Covid e renderlo più flessibile, oltre a metterci molti più soldi di quelli dedicati negli ultimi anni. Se c’è un’emergenza, si deve gestire con le regole dell’emergenza. Il Covid è una patologia in cui il tempo è fondamentale. Bisogna fare presto. Come fai a gestirla con un sistema farraginosamente lento?». E qual è la ricetta necessaria? Ecco il parere di Bassetti: «Bisognerebbe organizzare strutture extraospedaliere per la bassa complessità, dove mandare chi non necessità di assistenza ospedaliera o chi non ha più bisogno di ossigeno ma non è ancora in condizioni di tornare a casa. Alcune regioni le hanno, altre no. A livello centrale, inoltre, dovrebbero essere valutati parametri da dare alle regioni, sulla base dei quali adottare misure. Sarebbero più utili di una misura unica per l’Italia, che potrebbe non funzionare. Un altro lockdown non sarebbe possibile a livello economico, sociale e sanitario. Meglio lockdown e zone rosse individuate su base regionale». (Aggiornamento di MB)
“COPRIFUOCO A MILANO, ROMA E GENOVA: COSI’ EVITIAMO LOCKDOWN”
Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, e membro della task force contro il coronavirus della Regione Liguria, il coprifuoco notturno potrebbe rappresentare una valida alternativa alla chiusura totale, al tanto temuto lockdown. Parlando con i microfoni di AdnKronos si è soffermato in particolare su alcune delle città italiane più contagiate dal covid, spiegando: “L’ipotesi del coprifuoco dopo le 22 potrebbe essere una soluzione alternativa al lockdown, ma solo in alcune situazioni e non su base nazionale. Penso a Milano, all’area di Genova, a Roma e anche nel Lazio. Sicuramente potrebbe essere uno strumento per limitare la circolazione notturna, quando è più difficile il controllo del territorio e c’è anche più leggerezza nei comportamenti da rispettare”. Matteo Bassetti si dice sorpreso dai numeri degli ultimi giorni, aggiungendo che bisogna intervenire per cercare di arginare i contagi: “Va fatto qualcosa – aggiunge – la situazione epidemiologica è rapidamente peggiorata e non ci aspettavamo di vedere numeri così importanti così presto. E’ stata anticipata la previsione dei casi di 3-4 settimane con una brusca accelerazione”.
MATTEO BASSETTI: “VEDO ATTEGGIAMENTI LASSISTI”
Il problema principale secondo Matteo Bassetti è rappresentato da un atteggiamento un po’ troppo superficiale tenuto da alcune persone, nonostante le raccomandazioni, le misure in vigore, e i numeri del contagio siano eloquenti: “Vedo troppi atteggiamenti lassisti in giro rispetto alle misure da tenere – sottolinea a riguardo Matteo Bassetti – gente che non indossa la mascherina o la tiene giù. Tutti devono remare dalla stessa parte, non è possibile che si pensi che questo virus sia il problema sempre di quello vicino a noi”. Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino è convinto che ora è momento di “essere più duri” a causa dell’incremento non solo dei contagi ma anche dei pazienti ospedalizzati “che possono creare un problema di tenuta del Ssn. Dobbiamo fare qualcosa – conclude – i cittadini e le istituzioni devono allearsi, non perdiamo altro tempo”.